Un bell’articolo di Roberto Galullo per il Sole 24 Ore ci racconta come forse in un futuro prossimo si riuniranno due obbedienze massoniche italiane: la Gran loggia regolare d’Italia, fondata nel 1993 dall’ex gran maestro del Goi Giuliano Di Bernardo, e appunto il Grande Oriente d’Italia, la più antica e numerosa loggia massonica italiana. In questo modo potrebbero entrambe aumentare la loro dimensione, la loro autorità, e allo stesso tempo avere il tanto agognato riconoscimento di ufficialità dalla Massoneria inglese (che al momento in Italia è solo prerogativa della Glri).
Alcune considerazioni:
1- Si fonderebbero la prima e la terza obbedienza italiana per numero di iscritti. La seconda, la Gran Loggia d’Italia, se ne tiene ben distante (credo siano troppo storicamente radicate le differenze e le inimicizie con il Goi).
2- Facile dire “in marcia verso la riunificazione”, come scrive il giornalista del Sole. In realtà il percorso sarà probabilmente parecchio lungo e difficoltoso. Per due motivi principali:
2.1- Il Goi è storicamente e apertamente poco rispettoso di alcuni dei punti cardini su cui si fonda la massoneria inglese (come per esempio l’apartiticità, l’assoluta non ingerenza negli affari della politica e anche il carattere assolutamente agnostico-deista – e non “anticlericale” come è invece spesso il Goi);
2.2- Saranno anche massoni quelli del Goi e della Glri; ma rimangono pur sempre italiani. Quindi, in accordo con la natura prettamente umana dell’italiano medio, i dignitari saranno in lotta fino all’ultimo per difendere il proprio piccolo orticello di potere e di prerogative. Ragion per cui sarà molto difficile far rinunciare qualcuno alla sua carica in nome di “un principio più alto”.