L’Huffington Post ha pubblicato un’intervista a Stefano Bisi, attuale Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, in cui tra l’altro gli vengono chieste alcune cose su Licio Gelli, il discusso padre/padrone/fondatore della loggia P2.
Siccome dice alcune cose inesatte o discutibili, espongo qui i miei dubbi.
Dice Bisi: Gelli fu massone cattivo perché la loggia P2 non era una loggia che si riuniva come tutte le logge del GOI. Non faceva riunioni regolari, il tesseramento non era regolare. Per quello fu espulso. Il massone buono è uno che rispetta il pensiero degli altri prima di tutto, che non interrompe un altro quando parla.
Dico io: La differenza “massone cattivo/massone buono” fa ridere, letteralmente. E’ buona per le fiabe, se vuoi spiegare cos’è la massoneria ad un bambino. Ma dal Gran Maestro mi aspetterei un’analisi un po’ più profonda. Detto questo, se Gelli era massone “cattivo” solo perché faceva riunioni e tesseramenti irregolari (e non perché aveva formato un’associazione eversiva all’interno di uno Stato democratico), be’, è francamente inquietante perché getta un’ombra sinistra su cos’è veramente anche la massoneria cosiddetta “regolare”.
Dice Bisi: 1- Noi [Gelli] lo abbiamo espulso prima che la magistratura venisse a conoscenza di quel fenomeno; 2- Non faceva riunioni regolari, il tesseramento non era regolare. Per quello fu espulso; 3- Quando abbiamo espulso Gelli non sapevamo quello che la P2 faceva o avrebbe fatto, o ciò che Licio Gelli faceva o avrebbe fatto. Non è che siamo magistrati. Fu espulso ben prima. Fu espulso perché la loggia P2 non era regolare. Non si riunivano, e il tesseramento, il proselitismo non avveniva come in tutte la altre logge; 4- Ma lo ripeto: Licio Gelli fu espulso dal Grande Oriente prima che venissero fuori le vicende di cui si è parlato.
Dico io: Gelli non fu assolutamente espulso dal Goi prima della scoperta delle liste. Il Gran Maestro ripete questa affermazione in quattro occasioni diverse durante l’intervista, ma è falsa! E il giornalista dell’Huff, che probabilmente non è un esperto, non lo contraddice mai. In realtà basterebbe andare su Wikipedia per scoprire la realtà:
Il 17 marzo 1981 ci fu il rinvenimento della lista dei 962 affiliati alla loggia e lo scandalo conseguente.
Sette mesi dopo, il 31 ottobre 1981, la corte centrale del Grande Oriente d’Italia espulse Gelli dal consesso massonico. Pur tuttavia il Grande Oriente ritenne di non poter procedere allo scioglimento della “Loggia Propaganda 2”, essendo la sua attività all’interno del GOI ufficialmente sospesa sin dal 1976. In tale contesto, per il GOI, tutte le attività gestite dal Gelli dal 1976 sino a quel momento, eccedenti la normale amministrazione della loggia da lui diretta in regime transitorio, erano state adottate autonomamente, e non dovevano essere ricondotte alla responsabilità dell’Ordine massonico. Nulla si disponeva nei confronti degli altri 961 iscritti alla loggia, che – di conseguenza – restavano a far parte della massoneria italiana.
Dunque: Gelli non fu espulso prima della scoperta delle liste. Non solo: l’attività della loggia fu sospesa non per ordine del Gran Maestro dell’epoca, che aveva intravisto qualcosa di torbido nella P2, ma per richiesta dello stesso Gelli! Come spiega ancora Wikipedia, infatti:
Gelli [chiese] a Salvini la “sospensione” ufficiale di tutte le attività della P2 (26 luglio 1976), circostanza che gli permise di evitare il passaggio elettorale per la regolare conferma della sua maestranza venerabile e di continuare a dirigere la loggia in regime di prorogatio, a tempo indeterminato. In pratica, la P2 continuò ad esistere come gruppo gestito direttamente da Gelli, il quale manteneva personalmente i rapporti con Salvini e Gamberini (che, dopo il 1976, nella sua veste di “garante”, continuò a “concelebrare” molte iniziazioni per conto della Loggia P2) e gli altri vertici della massoneria. Fatto sta che il 15 aprile 1977, pur essendo ufficialmente sospese le attività della P2, il Gran maestro Salvini conferì a Gelli una sorta di “delega in bianco” autorizzandolo a promuovere tutte le attività che avesse reputato di interesse e di utilità per la massoneria, rispondendo unicamente al Gran maestro per le azioni intraprese a tale scopo.
Per sapere tutto questo -ripeto- non serve un esperto, ma basta informarsi un poco prima di realizzare l’intervista per poter controbattere.
Infine, per concludere: il Gran Maestro Stefano Bisi cerca in ogni modo di “pulire” la massoneria dalle responsabilità che la stessa aveva nell’affaire Gelli-P2. Peccato che le indagini e la storia dicano tutt’altro.
Tag: Armando Corona, complotti, Goi, Gran Mestro, Grande Oriente, Italia, Lino Salvini, massoneria, misteri d'Italia, P2 Licio Gelli, Propaganda 2, Stefano Bisi
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