Posts Tagged ‘filosofia’
Aforismi/42
8 gennaio 2023Manuale per stalker
27 febbraio 2019Ho letto recentemente “Diario del seduttore” di Søren Kierkegaard.
E’ difficile immaginarsi una persona così depressa e malinconica come Kierkegaard scrivere un libro del genere. Ma tant’è.
In molti passaggi rappresenta quello che al giorno d’oggi sarebbe considerato a pieno merito come “stalking”. In altri ancora è sessista e maschilista.
Una siffatta opera avrebbe vita dura al giorno d’oggi.
Ecco un bell’esempio di stalking: (more…)
Filosofi
17 gennaio 2017“Qua ci sono tutti quelli che volevano venire alla conferenza, immagino, ma io vedo qualcuno che manca – vi piace questa? È un vecchio interrogativo filosofico, no? Si può vedere qualcuno che non c’ è? Ricordo discussioni di ore e ore con i dottorandi di filosofia a Princeton, su cosa significasse affermare che nella ghiacciaia non c’ erano polli. Ecco perché non voglio aver niente da spartire coi filosofi”.
Richard Feynman
La confessione di Campanella
22 luglio 2016Tommaso Campanella fu un importantissimo filosofo vissuto a cavallo tra il XVI e il XVII secolo. Non è molto conosciuto né studiato, eppure fu molto importante per la sua epoca.
Il suo lavoro più importante è probabilmente “La città del Sole“, un’opera che – sul solco della Repubblica di Platone e dei lavori di Hobbes e Tommaso Moro – descrive una ipotetica società ideale dove vige la comunione dei beni.
Il libro fu scritto in gran parte mentre era in galera. Perché la vita di Campanella, monaco domenicano a cui è stato perfino dedicato un asteroide, è molto particolare. Il buon Tommaso ha infatti avuto numerosi problemi con la giustizia, sia quella “secolare” (essendo stato accusato di aver organizzato tumulti popolari), sia quella religiosa.
Fu infatti processato più volte dall’Inquisizione per eresia (o accuse simili). L’ultimo processo fu il più cruento e definitivo: dopo essere stato tenuto per mesi in prigione o in custodia, per evitare la pena di morte non gli rimase che fingersi pazzo. Ma gli inquisitori erano tutt’altro che stupidi e non gli credettero. Volevano una confessione! E per ottenerla erano disposti a tutto. Fu sottoposto per diverse ore consecutive, in diversi giorni, alle torture più disparate. Ma Campanella resisteva, rispondendo alle domande degli inquisitori dicendo cose senza senso.
Il 5 giugno 1601, dopo 40 ore di tortura in cui il filosofo fu “trattato” in alternanza con il supplizio della corda e quello del cavalletto, fu infine creduto e dichiarato pazzo, quindi rilasciato.
Ma qui arriva il suo grande coup de théâtre. Mentre il torturatore lo riportava in cella, Campanella se ne uscì con una battuta sprezzante destinata a restare nella storia: “Che si pensavano che io era coglione, che voleva parlare?”
Il boia ovviamente riferì ciò che aveva sentito. Ma Campanella era ormai stato dichiarato ufficialmente pazzo e perciò era impossibile tornare indietro. Anche per la Sacra, Romana ed Universale Inquisizione del santo Offizio.
PS- Questa bellissima storia mi è stata raccontata ai tempi dell’università dalla professoressa Nicoletta Tirinnanzi. Feci un piccolo esame con lei e la ricordo con piacere. Era giovane, sui 40 anni, e piena di passione per la sua materia, la nostra materia. Amava la filosofia e quando questo avviene poi traspare, lo studente se ne accorge e tende ad assorbire meglio gli insegnamenti che vengono impartiti.
La professoressa Tirinnanzi è purtroppo morta esattamente quattro anni fa. Questo post è dedicato a lei.
Decalogo del Vinosofo
21 agosto 2014L’uomo e il primo principio di Newton
24 aprile 2012Il guaio più grosso (o la grande fortuna) dell’essere umano è che il passare degli anni è direttamente proporzionale all’applicabilità su di lui del primo principio di Newton.
Questo per dirla come aforisma. Spiegandolo, in fondo, il concetto è abbastanza semplice.
Aforismi/6
26 aprile 2011“Appena adolescente, la prospettiva della morte mi gettava nell’angoscia; per sfuggirvi mi precipitavo al bordello o invocavo gli angeli. Ma, con l’età, ci si abitua ai propri terrori, non si fa più niente per liberarsene, ci si imborghesisce nell’Abisso. – E se ci fu un tempo in cui invidiavo quei monaci egiziani che scavavano le loro tombe per versarvi lacrime, oggi scaverei la mia per non lasciarvi cadere altro che cicche”.
Emil Cioran
Carlo Michelstaedter
17 ottobre 2010Un omaggio a cento anni dalla morte.
Ritornate alle case tranquille
alla pace del tetto sicuro,
che cercate un cammino più duro?
che volete dal perfido mare? (more…)
Italia
4 ottobre 2010“Che i vili siano comandati dai malvagi, è giusto”
Plotino