Posts Tagged ‘Roma’

La confessione di Campanella

22 luglio 2016

Tommaso Campanella fu un importantissimo filosofo vissuto a cavallo tra il XVI e il XVII secolo. Non è molto conosciuto né studiato, eppure fu molto importante per la sua epoca.

Il suo lavoro più importante è probabilmente “La città del Sole“, un’opera che – sul solco della Repubblica di Platone e dei lavori di Hobbes e Tommaso Moro – descrive una ipotetica società ideale dove vige la comunione dei beni.

Il libro fu scritto in gran parte mentre era in galera. Perché la vita di Campanella, monaco domenicano a cui è stato perfino dedicato un asteroide, è molto particolare. Il buon Tommaso ha infatti avuto numerosi problemi con la giustizia, sia quella “secolare” (essendo stato accusato di aver organizzato tumulti popolari), sia quella religiosa.

Fu infatti processato più volte dall’Inquisizione per eresia (o accuse simili). L’ultimo processo fu il più cruento e definitivo: dopo essere stato tenuto per mesi in prigione o in custodia, per evitare la pena di morte non gli rimase che fingersi pazzo. Ma gli inquisitori erano tutt’altro che stupidi e non gli credettero. Volevano una confessione! E per ottenerla erano disposti a tutto. Fu sottoposto per diverse ore consecutive, in diversi giorni, alle torture più disparate. Ma Campanella resisteva, rispondendo alle domande degli inquisitori dicendo cose senza senso.

Il 5 giugno 1601, dopo 40 ore di tortura in cui il filosofo fu “trattato” in alternanza con il supplizio della corda e quello del cavalletto, fu infine creduto e dichiarato pazzo, quindi rilasciato.

Ma qui arriva il suo grande coup de théâtre. Mentre il torturatore lo riportava in cella, Campanella se ne uscì con una battuta sprezzante destinata a restare nella storia: “Che si pensavano che io era coglione, che voleva parlare?”

Il boia ovviamente riferì ciò che aveva sentito. Ma Campanella era ormai stato dichiarato ufficialmente pazzo e perciò era impossibile tornare indietro. Anche per la Sacra, Romana ed Universale Inquisizione del santo Offizio.

 

PS- Questa bellissima storia mi è stata raccontata ai tempi dell’università dalla professoressa Nicoletta Tirinnanzi. Feci un piccolo esame con lei e la ricordo con piacere. Era giovane, sui 40 anni, e piena di passione per la sua materia, la nostra materia. Amava la filosofia e quando questo avviene poi traspare, lo studente se ne accorge e tende ad assorbire meglio gli insegnamenti che vengono impartiti.
La professoressa Tirinnanzi è purtroppo morta esattamente quattro anni fa. Questo post è dedicato a lei.

Gli Azzurri in Svezia

26 novembre 2014

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Di Valerio Pierantozzi per l’Irregolare

Altro che Balotelli, Buffon e Verratti. Per la prossima partita degli Azzurri fra i convocati ci sono un ingegnere, un dirigente d’azienda e un cameriere.

No, non è impazzito Antonio Conte. Perché a dir la verità non parliamo della nazionale italiana del neo commissario tecnico, ma degli A.C. Azzurri, una squadra di calcio di Stoccolma formata per buona parte da ragazzi italiani emigrati in Svezia.

Un club presente da oltre 40 anni nel profondo nord Europa, che probabilmente non raggiungerà mai elevate vette calcistiche, ma che col tempo è diventato un punto di riferimento per tutti gli italiani che vivono nei dintorni della capitale svedese, e non solo amanti del pallone. Perché alla base della filosofia degli Azzurri c’è di più: la passione per il calcio e per lo sport in generale rappresenta un modello di vita; lo sport è visto soprattutto come un momento di condivisione e di amicizia per un gruppo che è tradizionalmente composto da giocatori italiani, ma che comunque è sempre aperto ad accogliere qualsiasi nazionalità.

“Al momento abbiamo 45 associati e oltre 30 giocatori, per la maggior parte ovviamente italiani. Ma ci sono anche alcuni ‘stranieri’: per esempio tre azeri, uno spagnolo, un portoghese e naturalmente anche qualche svedese”, spiega Vincenzo Basilico, presidente dell’associazione che sta alla base di tutte le attività degli Azzurri. Lo abbiamo incontrato insieme al vicepresidente Luca Neri per saperne un po’ di più su questa singolare “nazionale italiana” residente in Svezia.

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Breve riflessione sullo stato di salute del calcio italiano – oggi

23 ottobre 2014

Dopo la doppia sconfitta in Champions League patita dalle due maggiori squadre italiane del momento (Roma – Bayern Monaco 1-7; Olympiakos – Juventus 1-0), mi viene naturale fare una breve riflessione.

Ero un bambino, ma ricordo quando il Napoli vinse il primo Scudetto. Quello stesso anno, 1986-87, la squadra di Maradona vinse anche la Coppa Italia battendo l’Atalanta in finale. La squadra bergamasca quindi andò di diritto in Coppa delle Coppe, pur essendo retrocessa.

E nonostante fosse in serie B, l’anno seguente l’Atalanta riuscì ad arrivare fino alla semifinale della prestigiosa coppa europea, battendo una squadra blasonata come lo Sporting Lisbona nei quarti di finale e perdendo in semifinale solo contro i futuri campioni del Malines (squadra belga di prima fascia negli ultimi anni ’80).

Questo era lo specchio del calcio italiano fino a una ventina di anni fa: una qualunque squadra di metà classifica in Italia avrebbe lottato per lo scudetto in un qualsiasi altro campionato europeo.

È triste notare come adesso la situazione si sia totalmente capovolta: le squadre che si contendono lo Scudetto in Italia e che dominano sulle altre, lotterebbero per stare a metà classifica negli altri campionati europei.

E checché se ne dica, non credo sia solo una questione di crisi economica.

Essere utili anche da morti

23 luglio 2014

Geniale pubblicità di un’agenzia funebre romana. “Cremazione Diamond: stavolta tuo marito non potrà dirti di no”. Su cosa il maritino non potrà opporsi? E perché? Semplice: “Trasformiamo in diamante le ceneri dei tuoi cari”.

Taffo agenzia funebre

Segnalato dal Primissimo.

Ne parla anche il Messaggero.

Radici di cemento

20 giugno 2013

Effettivamente me l’ero sempre chiesto e l’avevo sempre pensato: “Chissà perché le opere degli antichi romani sono ancora tutte lì dopo 2000 anni e i palazzi costruiti solo 50 anni fa ogni tanto vengono giù come carta pesta?”.E mi rispondevo sempre che l’architettura moderna faceva schifo rispetto a quella antica.

Ora è arrivata anche la conferma scientifica.

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ROMA (WSI) – “In secula seculorum”, nei secoli dei secoli. E così sia: una volta costruito un edificio, nell’antica Roma, ce ne si poteva dimenticare. Eccetto terremoti imprevedibili, tutti avevano la certezza che non sarebbe mai crollato. Perché l’impasto cementizio utilizzato ai tempi dell’Impero era meglio di quello che sappiamo fare oggi. Più resistente sì, ma anche più sostenibile dal punto di vista ambientale.

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Consigli per l’uso

24 settembre 2012

Nel bagno del tribunale civile di Roma, sezione di via Damiata, c’è questo cartello appeso nel bagno.

Ringrazio la preziosa fonte per essere stata preziosa.

Cliccare sulla foto per ingrandire

Teppisti e rivoluzionari

24 ottobre 2011

di Massimo Fini per Il Fatto Quotidiano del 22 ottobre 2011

Alessandro Magno catturò un pirata che infestava i mari. E civilmente, come usava in quei tempi barbari che non conoscevano ancora la “cultura superiore” né gli odierni “eroi della libertà” che si fan liberare dalle armi straniere e poi si dedicano al linciaggio sotto gli occhi compiaciuti del mondo intero o alla caccia sistematica al nero, gli concesse l’ultima parola prima di impiccarlo. Il pirata disse: “Vedi Alessandro, noi due facciamo le stesse cose. Solo che io le faccio con trecento uomini e tu con trecentomila. Per questo io sono un pirata e tu un grande Re“.

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Rivoluzioni da tastiera

19 ottobre 2011

La giornalista Marina Petrillo fa la paternale ai manifestanti che sabato a Roma hanno devastato tutto, bruciando macchine, spaccando banche e lanciando pietre ed estintori.

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L’Infiltrato

17 ottobre 2011

Ennesima figura di merda di Repubblica, che si diverte a fare il complottista (quando invece questo lavoro va lasciato fare ai professionisti).

Trovano una foto: mentre dei ragazzi distruggono una banca, un uomo con degli occhiali neri resta “impassibile” al loro fianco. Chi è costui? E si scatena la caccia all’uomo.

Un infiltrato? Uno della digos? Uno dei servizi mandato da Berlusconi a fomentare la violenza per poter screditare il movimento? Un capo occulto della violenza?

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O tempora o mores

19 settembre 2011

Non auro, sed ferro recuperanda est Patria.

Marco Furio Camillo