“L’Islam è una delle radici dell’Europa”. Intervista a Franco Cardini

Di Valerio Pierantozzi per East Journal

Franco Cardini, storico e saggista, specializzato nello studio del Medioevo. Si definisce “cattolico e tradizionalista” ma non ama le etichette: “Da anni non mi considero né mi autoqualifico più di destra, la mia tensione verso la giustizia sociale e il mio convinto europeismo m’impediscono di provar la minima simpatia per una destra che ormai ha scelto quasi all’unanimità il liberismo e l’atlantismo più sfrenati e che sovente ostenta anche un filocattolicesimo peloso e strumentale». In gioventù è stato iscritto al Movimento Sociale Italiano, poi alla Jeune Europe, il movimento transnazionale fondato da Jean Thiriart. Fa parte del comitato dei garanti di Biennale Democrazia. East Journal l’ha intervistato sul tema delle radici islamiche dell’Europa, tema attuale in un continente che sempre più rifiuta il dialogo con il mondo musulmano, dentro e fuori i confini europei.

Professor Cardini nel suo libro Europa e Islam, storia di un malinteso afferma che l’equazione “Europa uguale Cristianesimo” e “Asia uguale Islam” è sbagliata. Può spiegare meglio questo punto?

È generica, astratta e non significa nulla, storicamente parlando. Non si può fare nessuna equazione precisa fra Europa moderna e Cristianesimo. Il Cristianesimo è uno degli elementi, una delle radici dell’Europa moderna, come si dice adesso. Non è il solo però. Certo la sua importanza è rilevantissima, e non solo dal punto di vista religioso, spirituale e filosofico, ma anche dal punto di vista istituzionale, per il valore che ha avuto la Chiesa occidentale nella costruzione dell’Europa medievale e poi moderna.

Ma nell’Europa contemporanea il valore del Cristianesimo è rimasto immutato rispetto al passato?

L’Europa contemporanea ha preso una strada molto diversa rispetto al Cristianesimo, pur mantenendo certi aspetti della morale individuale, o anche artistici. Ma gli elementi fondamentali, come l’atteggiamento cristiano davanti ai grandi problemi sociali e civili, la politica, le leggi, l’economia: questo è stato eliminato e distrutto con la modernità. Ovviamente ci restano moltissimi frammenti di questa eredità, che però è stata composta da scelte diverse. Questo è noto a chiunque esca dalla genericità e pensi a cos’è oggi la scienza, la tecnica, a cos’è oggi il primato dell’individualismo. La modernità si è costruita sulla volontà di potenza dell’individuo: la modernità è qualcosa di diverso e spesso opposto rispetto al Cristianesimo istituzionalizzato.

Lei dice che il Duecento fu un secolo fondamentale nella costruzione dell’identità europea e che fu anche il secolo durante il quale Cristianità e Islam furono più vicini. Ci furono delle compenetrazioni culturali?

Sicuramente un’influenza reciproca ma, nella reciprocità, l’influenza islamica sulla cristianità è stata maggiore di quella cristiana sull’Islam. Perché l’Islam offriva cose che i cristiani non avevano. Ovvero elementi della scienza antica e della filosofia antica, non solo greca, ma anche indiana, persiana, cinese. Senza dimenticare la matematica, l’astronomia, l’astrologia, la chimica, la medicina. La filosofia araba, pur poco conosciuta, è stata molto importante per lo sviluppo dell’Europa. Molte opere di autori classici sono state conservate (ma soprattutto trasmesse e metabolizzate) proprio grazie agli arabi, come nel caso di Aristotele e Platone. Una grande parte della scienza moderna non è di origine greca, ma arriva a noi attraverso il mondo islamico. Quest’influenza culturale si è fatta sentire con maggiore intensità nei secoli XII° e XIII°.

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2 Risposte to ““L’Islam è una delle radici dell’Europa”. Intervista a Franco Cardini”

  1. moni Says:

    Bella intervista, molto interessante.

  2. l'irregolato Says:

    il mondo arabo ci ha lasciato importanti lasciti di natura scientifica e filosofica ma il prof. Cardini non può identificare questi lasciti con l’islam inteso (come oggi si intende) movimento religioso-politico-sociale

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