“Una volta ero più grande di Zlatan”

tony flygare

Sliding doors. O se vogliamo “occasioni mancate”, come si sarebbe detto prima del famoso film con Gwyneth Paltrow.
È il 19 settembre 1999, il Malmö sta giocando sul campo dell’Halmstad una partita fondamentale per poter sperare di rimanere nell’Allsvenskan, la serie A svedese. A tre minuti dal noventesimo viene concesso un rigore importantissimo per gli ospiti: stanno perdendo 2-1 e un pareggio in trasferta sarebbe preziosissimo per la classifica.
Sul dischetto, rubando la palla a compagni ben più anziani di lui, si presenta un giovane di 18 anni pieno di sé, che in quel momento è la stella della squadra giovanile e una promessa del calcio svedese: si chiama Tony Flygare. Ma qui avviene lo “sliding door”, la porta scorrevole che si chiude in faccia al giovane scandinavo. Tony infatti sbaglia il rigore, il Malmö a fine anno retrocede e lui vede la sua carriera stroncata.
È sempre il 19 settembre 1999 e il Malmö sta giocando sul campo dell’Halmstad. Ma oltre a Flygare, c’è un altro giovane in campo che proprio quel giorno sta facendo il suo esordio in prima squadra col Malmö: si chiama Zlatan Ibrahimovic e la sua stella sarà invece destinata a brillare per molti anni nel firmamento del calcio mondiale.

tony flygare libroParla di questo e di molto altro il libro di Tony Flygare “Una volta ero più grande di Zlatan” (“En gång var jag större än Zlatan”). Una storia fatta soprattutto di rimpianti e occasioni perse, di treni che passano una volta e che si mancano per un nonnulla. Zlatan e Tony erano grandi amici nelle giovanili del Malmö ed erano entrambi dotati di molto talento; ma era Tony la stella del team, quello da cui ci si aspettava grandi cose, il leader che si era già affacciato qualche volta in prima squadra (forse anche perché di qualche mese più vecchio di Ibra). Ma il rigore sbagliato da Flygare ha cambiato i destini forse di entrambi.

“Merda! Ma sei pazzo, che diavolo stai facendo?”, gli disse Ibrahimovic mentre Flygare si apprestava a battere il rigore. “Ero pieno di fiducia in me – racconta Tony – ma quando ho visto i compagni terribilmente tesi, ho cominciato a esitare”.
Zlatan sembrava completamente scioccato, pietrificato. Come d’altronde il resto della squadra. Ora ho capito quanto la situazione fosse davvero seria, questione di vita o di morte. Tutta l’esistenza del club e la Allsvenskan in gioco”, continua Flygare. “Io ero un giovane, una super promessa del calcio svedese, abituato a non sbagliare mai; inoltre mia madre mi aveva insegnato a prendermi sempre le mie responsabilità”.

Dopo quella maledetta domenica del 1999, Ibrahimovic ha iniziato a giocare con maggiore continuità e l’anno successivo in Superettan (la serie B svedese) è diventato titolare. Invece Tony ha continuato a militare nelle giovanili, raccogliendo solo qualche altra sparuta presenza in prima squadra, per poi andare via in prestito (venne provinato anche dal Genoa, ma non si è trovato l’accordo economico) e girare in una serie di squadrette minori prima di concludere la carriera a soli 27 anni, nel 2008.

Sliding doors, si diceva. Ibrahimovic a 33 anni milita ancora in una delle formazioni più forti d’Europa e con il suo Paris Saint Germain proverà a vincere la Champions League, il trofeo che lo posizionerebbe definitivamente nell’Olimpo dei più grandi di sempre. Tony invece si dovrà accontenterà di guardare il suo ex amico dalla televisione di casa, seduto sul divano.

“Adesso mi piacerebbe fare l’agente – conclude Flygare – per avere la possibilità di dire ai giovani talenti: tutti possono diventare come Zlatan”.

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Una Risposta to ““Una volta ero più grande di Zlatan””

  1. Tony Flygare, aka quello più bravo di Zlatan | Footbola Says:

    […] di impulsi strani: voglia di rivincita, tristezza, rassegnazione e quant’altro.“Merda! Ma sei pazzo, che diavolo stai facendo?” disse Zlatan vedendo Tony dirigersi verso il dischetto. “Ero pieno di fiducia in me, ma […]

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