Chi di Siria ferisce…

Il governo in carica in Siria dimostra un grande senso di spirito, ma non solo. Dimostra anche di saper individuare e attaccare le ipocrisie dei governi stranieri che appoggiano i ribelli siriani.

In seguito alle violenze scoppiate in questi giorni a Istanbul, che hanno lasciato sul campo vari morti fra i contestatori e che hanno messo a soqquadro la città più importante della Turchia, il Governo di Assad ha risposto pan per focaccia a mesi di ingerenze turche negli affari interni del suo Paese.

Il ministro dell’informazione siriano, in un dispaccio del 2 giugno dell’agenzia di stampa di Stato “Sana”, ha salutato con gioia l’ondata di proteste che ha travolto la Turchia e ha invitato il primo ministro Erdogan a emigrare.

Tutto il comunicato sembra una enorme presa per il culo dell’Occidente. E di fatto lo è: perché ricalca perfettamente lo stile con cui la Nato, la Ue, gli Stati Uniti e i loro amichetti si permettono di giudicare quelli che non si adeguano alle loro richieste.

Con un comunicato successivo, poi, il governo siriano ha sottolineato l’ipocrisia di Erdogan, che da un lato continua a sostenere i ribelli siriani, “quando la realtà – scrive l’agenzia – è che ci sono gruppi armati di terroristi apostati in Siria, sostenuti e finanziati dal governo di Erdogan, dall’Occidente e dai paesi del Golfo”. Dall’altro lato, però, il premier turco descrive i dimostranti del suo Paese come “sabotatori” nati in seguito a “complotti interni ed esterni”.

Secondo l’agenzia di stampa siriana, Erdogan contraddice se stesso con questo doppio ipocrita standard di valutazione.

Detto questo, per quanto mi riguarda, sia Erdogan che Assad stanno fronteggiando una rivolta interna assolutamente minoritaria. Riguardo la situazione siriana, anche uno studio della Nato ha ammesso che il 70% della popolazione siriana continua ad appoggiare il Governo in carica e che solo il 10% appoggia i ribelli.

La differenza tra i due Paesi è che in Siria c’è una fortissima componente esterna che prova a far pendere la bilancia da una parte piuttosto che dall’altra.

Qui di seguito la traduzione del lancio dell’agenzia siriana Sana del 2 giugno scorso.

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Damasco (Sana), 2 giu 2013 – Il ministro dell’informazione Omran al-Zoubi ha chiesto il rilascio di coloro che sono stati arrestati per reati di opinione in Turchia, sottolineando che non ci sono giustificazioni per l’arresto di un così alto numero di dimostranti pacifici.

Rispondendo alle domande dei giornalisti del Sunday, il ministro ha detto che l’uso eccessivo della forza per fronteggiare la gente turca è sbagliato e che i dimostranti non sono terroristi.

Al-Zoubi ha detto anche che c’è ancora una possibilità per Erdogan di fermare le violenze in Turchia, sottolineando che Erdogan dovrebbe rispettare la volontà del suo popolo e trasferirsi a Doha (Qatar), che potrebbe ospitarlo.

La protesta popolare contro la polizia del governo turco di Recep Tayyip Erdogan continua ad Ankara ed Istanbul per il terzo giorno consecutivo.

La polizia turca ha usato cannoni ad acqua e gas lacrimogeni per disperdere una protesta pacifica contro la distruzione del Gezi Park nel centro di Istanbul.

Un elicottero ha lanciato i lacrimogeni nelle zone residenziali corcostanti, mentre foto postate su YouTube hanno mostrato un camion corazzato della polizia colpire un dimostrante.

Gli addetti al soccorso hanno ammesso ai giornali che circa mille persone sono state portate negli ospedali di Istanbul, mentre altre centinaia sono rimaste ferite negli scontri ad Ankara contro la polizia.

Amnesty International ha criticato l’uso eccessivo della forza per disperdere la protesta popolare contro il governo di Erdogan, dicendo che “l’uso del gas lacrimogeno contro protestanti pacifici e in spazi chiusi dove può costituire un serio rischio per la salute, è inaccettabile, oltrepassa gli standard dei diritti umani internazionali e deve essere fermato immediatamente”.

Il direttore di Amnesty International Europa e Asia Centrale John Dalhuisen ha detto che “le autorità turche devono ordinare alla polizia di fermare ogni uso eccessivo della forza e di far partire immediatamente indagini sugli abusi segnalati. Le autorità hanno il dovere di assicurare alle persone il diritto di esprimersi liberamente e di riunirsi in assemblea”.

(lancio di agenzia segnalato dal Primissimo)

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Una Risposta to “Chi di Siria ferisce…”

  1. Catone il censurato Says:

    corrotto pagato da bashar al fabio fazio!!!

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