Il corrispondente

Leggo un articolo di Repubblica del 13 dicembre dove si racconta come una élite di banchieri e di banche decidono buona parte delle sorti dell’economia di Wall Street.

Praticamente ogni terzo mercoledì del mese nove banchieri, rappresentanti altrettante potentissime banche, si riuniscono in segreto a Manhattan per decidere strategie economiche. I nove colossi bancari sono: Goldman Sachs, Morgan Stanley, JP Morgan, Citigroup, Bank of America, Deutsche Bank, Barclays, Ubs, Credit Suisse.

L’articolo è del corrispondente da New York Federico Rampini.

La stessa notizia è data lo stesso giorno dal corrispondente da New York de La Stampa Maurizio Molinari.

La notizia in realtà è ripresa pari pari da un ben più lungo articolo del New York Times dell’11 dicembre. I due giornalisti italiani lo dicono anche.

I due corrispondenti ci hanno quindi messo due giorni per tradurre un articolo del quotidiano americano, aggiungerci ben poco della loro penna, e metterci la loro firma in fondo. Se i due quotidiani mi vogliono assumere e mandarmi a loro spese a New York, garantisco di impiegare almeno la metà del tempo.

Sia ben chiaro: è lavoro comune del corrispondente quello di fare una sorta di “rassegna stampa” locale per capire che aria tira e cosa succede nel Paese che lo ospita. Certo, potrebbe metterci anche del suo, però…

La notizia della riunione fra banchieri del mercoledì è data anche dal Fatto quotidiano. Che almeno però non paga il soggiorno negli Stati Uniti a Stefano Feltri. In effetti, il New York Times si vende anche in Italia.

P.S.- I quotidiani italiani alla fine non riportano nemmeno i nomi di questi nove banchieri, come invece fa Louise Story sul New York Times. Per completezza, eccoli: Thomas J. Benison della JP Morgan; James J. Hill della Morgan Stanley; Athanassios Diplas della Deutsche Bank; Paul Hamill della Ubs; Paul Mitrokostas della Barclays; Andy Hubbard della Credit Suisse; Oliver Frankel di Goldman Sachs; Ali Balali della Bank of America; e Biswarup Chatterjee di Citigroup.

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5 Risposte to “Il corrispondente”

  1. Andrea Says:

    Gli Stati Uniti sono spesso citati a modello di trasparenza per la possibilità di ottenere documenti pubblici riservati previa richiesta o per il registro delle lobby al parlamento. Però in una cosa li battiamo: da noi queste riunioni si conoscono, sono quelle dell’Associazione banche italiane…
    http://www.abi.it/jhtml/aboutABI/aboutABI.jhtml

  2. massim Says:

    Hai capito che lavoraccio per Rampini e Molinari! :-)
    Complimenti per il blog e per l’articolo su Astana che ho letto su East Journal, Valerio. Ti aggiungo al mio blogroll e torno a leggerti. Un saluto!

  3. irregolare Says:

    Grazie Massimiliano. Ti blogrollo anche io, allora! Ciao.

  4. Copia, incolla, traduci « Says:

    […] nel mio piccolo, avevo già parlato di questa cattiva pratica, tutta italiana, dei […]

  5. tak Says:

    c’è chi in questo modo si becca premi in denaro…

    http://bit.ly/jzkdz9

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