Mentre il Governo non cade ma cade, sta divampando una polemica che coinvolge l’Ordine dei giornalisti. La presentazione della nuova spedizione di “provocazione” umanitaria Freedom flotilla II è stata infatta ospitata dalla sede dell’Ordine a Roma il 13 dicembre scorso.
In questo modo, l’Ordine ha voluto in qualche modo dare un appoggio e un avallo alla spedizione pro Palestina, schierandosi – di fatto – contro la politica oppressiva israeliana.
Ora, non avrei mai pensato di poter affermare una cosa del genere, ma mi trovo incredibilmente a farlo: sono contro la decisione dell’Ordine.
Sono a favore della causa palestinese e reputo la politica del governo israeliano assolutamente criminale e razzista. E nel pensare una cosa del genere sono fortunatamente in buona compagnia. Ma l’Ordine se ne doveva tenere fuori.
L’Ordine dei giornalisti ha un ruolo istituzionale, che dovrebbe essere super partes, e non può farsi coinvolgere in questo modo da cause che sono, per forza di cose, politiche.
“Sponsorizzare” la Freedom flotilla II ha un fine giusto, ma è fatto con il modo sbagliato. Il compito dei giornalisti non è questo, ma quello di informare nella maniera più corretta, veritiera e imparziale possibile. Per questo più che sponsorizzare flottiglie, l’Ordine dovrebbe pensare a spronare i propri iscritti a fare una VERA informazione, e a richiamare chi invece fa propaganda. Bisognerebbe raccontare per bene cosa succede nei territori occupati (ma anche in quelli non), da una parte e dall’altra. Magari ci sarebbe meno gente che crede che a Sderot arrivino migliaia di kassam al giorno; più gente che sa cosa sia davvero un kassam; più gente che conosce le decine di vessazioni che il popolo palestinese subisce. Purtroppo – non lo nascondo – non solo dal governo israeliano.
Tag: conflitto, Freedom flotilla, Hamas, informazione, Israele, Ordine dei giornalisti, Palestina, questione mediorientale
14 dicembre 2010 alle 14:05 |
sono d’accordo con te e trovo assurdo che l’Ordine si “schieri” in maniera così plateale. Aggiungerei alla tua “confessione” finale: “ma anche dagli islamisti di Hamas e dai corrotti di Fatah”. Così, per essere un po’ più chiari.
14 dicembre 2010 alle 16:12 |
concordo con irregolare e ilprimissimo. ci sono contesti in cui non è possibile prescindere dall’imparzialità, quanto meno non in modo così spudorato.
14 dicembre 2010 alle 16:17 |
Secondo me tu fai lo stesso errore di Christian Rocca. L’Ordine non sponsorizza, mette a disposizione liberamente uno spazio ai suoi associati, così come ha fatto per controverse presentazioni di controversi libri
14 dicembre 2010 alle 22:25 |
Chi fa una scelta sa quali sono le conseguenze. Soprattutto istituzionali. Soprattutto se si è una istituzione.
15 dicembre 2010 alle 16:24 |
Che deve fare? Non fornire gli spazi che sono a disposizione di tutti gli iscritti all’ordine? Sarebbe peggio. Chiaramente dà libertà d’uso degli spazi agli iscritti, siano questi revisionisti, sostenitori di Hamas o affascinati dai massoni ;)
19 dicembre 2010 alle 20:41 |
[…] della Freedom Flotilla II avvenuta nella sede dell’Ordine dei giornalisti a Roma. Ne ho parlato criticando la decisione. Secondo me l’Ordine doveva essere più prudente al riguardo. Però […]