Posts Tagged ‘Unione europea’

A che punto siamo con “l’unione” nell’Unione Europea

9 ottobre 2018

Un piccolo articolo che ho scritto qualche settimana fa per la ONG Mistral, che si occupa di promuovere e rafforzare i diritti dei cittadini europei all’interno dell’UE.

Quattro interviste a quattro cittadini italiani che raccontano come trasferirsi da un Paese all’altro in Europa non sia così semplice e anche come la situazione in Svezia non sia tutta rose e fiori come alcuni in Italia credono.


Voices from EU citizens

Mistral has conducted interviews with four EU citizens. Here are their stories.
«I had problems with more or less all public agencies: with the Tax Office, with the Employment authority, even with the banks. Everywhere I went, I was never able to get full and complete information, it was always partial and sometimes also incorrect».
The story of Annamaria Vercellone, 58 years old from Vercelli, is similar to the one of many others European migrants, not only Italians: They move to Sweden convinced by the work opportunities the European Union offers, but they are faced with a reality that is very different from the one described in the medias and by the institutions. In practice what is a fundamental principle of the EU, the free movement of workers, is being hampered by government agencies that place many obstacles and limits to its application. Bureaucracy and lack of knowledge often come into the way of a correct application of the free movement of persons.

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Benetazzo: “Il default negli Usa non avverrà mai”. L’Italia? “Meglio commissariata”

25 ottobre 2013

di Valerio Pierantozzi per East Journal

“Lo shutdown avrà un fortissimo impatto reale sulla vita quotidiana di tanti americani. Rimarranno senza stipendio, ma dovranno pagare le bollette e i mutui”. Con queste parole il presidente degli Stati Uniti Barack Obama spaventava gli americani riguardo al rischio di fallimento. Si è partiti da qui, dallo sfiorato default degli Usa, e si è finiti poi per parlare di sanità pubblica, di Europa e della situazione in Italia, passando ovviamente da Oriente, cioè dalla Cina.
Questo è quanto venuto fuori da una chiacchierata con Eugenio Benetazzo, economista indipendente che con le sue opinioni non ha mai paura di andare controcorrente. Negli anni si è affermato anche come un apprezzato e autorevole analista finanziario, avendo spesso previsto con largo anticipo alcuni scenari internazionali grazie alle sue spiccate capacità di “leggere” il panorama socioeconomico della nostra epoca.
Parlare con lui può essere spiazzante, proprio perché ogni volta sa concentrarsi sul punto davvero importante della questione, senza badare al fumo che sta intorno.

Benetazzo, gli Stati Uniti sono stati davvero vicini al fallimento?

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Cosa succede in Siria/13

24 agosto 2013

Assad usa le armi chimiche per combattere (e uccidere) i ribelli. Quindi l’Unione Europea e gli Stati Uniti si preparano a intervenire. Arriva una nuova “missione di pace”?

Eppure sul fatto che Bashar al Assad abbia usato davvero il gas sarin contro i suoi nemici esistono molti e fondati dubbi. Brevemente:

1- Prima di tutto: cui prodest? La prima domanda che bisogna farsi è sempre la stessa. Perché il capo del Governo siriano, che sta vincendo la guerra civile riconquistando tutte le postazioni perdute, dovrebbe usare degli agenti chimici contro i ribelli proprio nel momento in cui gli ispettori Onu arrivano in Siria per indagare, appunto, sull’uso di agenti chimici?

La domanda è importante e non me la pongo solo io. Lo stesso dubbio è espresso da Gwyn Winfield sulle pagine di Repubblica. Winfield, come lo descrive il giornale fondato da Scalfari, è a capo delle Falcon Communications inglese, un’autorità riconosciuta nel campo della difesa dalle armi non convenzionali. Afferma l’esperto:

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Le sanzioni all’Iran: una pericolosa partita a scacchi

25 gennaio 2012

A Bruxelles i ministri degli esteri europei hanno approvato ufficialmente le sanzioni contro l’Iran. Non sarà piu’ possibile stipulare nuovi contratti per la fornitura di petrolio da Teheran, mentre saranno rispettati i contratti già esistenti ma solo fino al primo luglio.

Come prevedibile, quindi, alla fine è arrivato l’inasprimento dell’embargo europeo all’Iran per convincerli a desistere nel loro programma di arricchimento dell’uranio. Arricchimento che, va sempre sottolineato, fino a prova contraria (che ancora non c’è stata, checché se ne dica) è a scopi civili.

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