Fausto Carioti, giornalista del quotidiano Libero, ci narra del Paese di Bengodi chiamato “Parlamento Italiano”. Un posto dove tutti guadagnano tanto e dove i tagli non esistono o sono ridicoli. Però i sacrifici al popolo si possono chiedere…
Questi sono solo alcuni dei punti essenziali di questo pezzo, che dovreste far leggere a tutti in Italia:
1- Il vicesegretario generale della Camera prende 305mila euro l’anno lordi. Si chiama Guido Letta. E’ il cugino del Premier Enrico e nipote di Gianni. Ma sono sicuro che ricopra quella posizione per meriti;
2- La Camera ha 1.551 dipendenti, rappresentati da ben 11 sigle sindacali, che si oppongono a qualsiasi taglio;
3- I dipendenti di cui sopra costano allo Stato – nel solo 2013 – la bellezza di 231.140.000 euro (231 milioni…) di retribuzioni e 48.855.000 euro di contributi previdenziali;
4- Il bilancio complessivo della Camera dei deputati – sempre per il solo 2013 – è di 1.062.377.000 euro (oltre un miliardo…);
5- Tutti i dipendenti della Camera hanno diritto a perenni scatti di anzianità fino al raggiungimento dell’ultima classe stipendiale;
6- Per il meccanismo di cui sopra, sappiate che quando chiamate alla Camera, il centralinista con cui state parlando prenderà dopo 25 anni di assunzione la cifra di 111.315 euro lordi;
7- Sempre per il meccanismo del punto 5, un ragioniere assunto alla Camera (impiegato di quarto livello) arriverà a quota 193.641 euro;
E adesso leggetevi tutto l’articolo, che ne vale la pena.
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di Fausto Carioti per Libero
Il Parlamento italiano è l’unico posto di lavoro al mondo in cui esiste la «indennità di immissione dati». Significa che gente già pagata in modo ottimo e abbondante viene ulteriormente compensata per il sacrificio che compie nell’usare normalissimi computer. Cosa che nel terziario più o meno avanzato fanno tutti da una ventina d’anni, e che ormai è prassi comune anche nella Sierra Leone e nello Yemen meridionale.