Posts Tagged ‘sisma’

L’Aquila – 5 anni dopo

15 aprile 2014

Diego Bianchi, alias Zoro, è tornato con le telecamere nel capoluogo abruzzese 5 anni dopo il terribile sisma che ha ucciso 309 persone e sconvolto la vita di decine di migliaia di cittadini.

L’Aquila: quattro anni dopo

20 luglio 2013

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Qualche giorno fa sono tornato a L’Aquila. Erano un paio di anni che non ci andavo ed è stato interessante constatare di persona come procedeva la situazione.

Seppur lentamente, la ricostruzione è partita: le macerie stanno pian piano sparendo dal centro. Ma non è abbastanza. Sono passati quattro anni e tre mesi, ed esiste ancora una zona rossa inaccessibile e con i militari a presidio. Camminando in mezzo ai palazzi sventrati dal sisma, quello che ho notato rispetto all’ultima volta è una maggiore vitalità della città. Non fosse altro che per i lavori in corso, ho avuto l’impressione che L’Aquila non sia più abbandonata a se stessa. Certo, camminare per le vie del centro continua a essere doloroso e angosciante: le case sono vuote, i portoni dei palazzi aperti alla mercé di tutti, i negozi chiusi e vuoti, gli edifici puntellati.

Sono poi stato ad Onna, la frazione che più di ogni altra ha patito il sisma: 41 morti su circa 350 abitanti; 80% delle case distrutte, il restante 20 inagibile. Qui il Governo ha praticamente ricostruito una nuova città accanto a quella distrutta. (more…)

E sono 4…

6 aprile 2013

Nel 2009, il terremoto.

Le 1.109 leggi e ordinanze che bloccano L’Aquila
di Gian Antonio Stella per il Corriere della Sera

Piovessero soldi come piovono regole, a L’Aquila sarebbero ricchi sfondati e i cantieri sarebbero un via vai di ruspe, camion e betoniere. Il guaio è che quattro anni dopo il terremoto continuano a piovere pochi quattrini e troppi decreti e ordinanze, leggine e direttive. Per un totale, tenetevi forte, di 1.109 disposizioni (per ora) che si aggrovigliano come i ponteggi che ingabbiano la città.

Ma certo che occorrono regole, per la ricostruzione. Perché non c’è occasione, come ricordano decine di episodi emersi dall’inchiesta parlamentare sull’Irpinia o la famigerata e intercettazione («Ridevo stamattina alle tre e mezza dentro il letto») fra costruttori dopo il sisma in Abruzzo del 6 aprile 2009, che offra opportunità di affari e arricchimento quanto un terremoto. E non c’è dubbio che l’attenzione deve essere moltiplicata per il rischio di infiltrazioni mafiose. Un’overdose di norme, commi e codicilli, però, può uccidere quanto il disinteresse. Di più: fa venire il sospetto che drogare le normative possa servire a celare l’avarizia sparagnina dietro l’abbondanza di precetti.

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Ancora sulla condanna della commissione Grandi Rischi

26 ottobre 2012

Mi duole tornare sopra questa cosa, perché rischia di diventare stucchevole. Ma continuo a sentire politici e leggere giornali che affermano come la commissione Grandi Rischi sia stata condannata per non aver previsto il terremoto dell’Aquila.

È invece esattamente il contrario: è stata condannata per aver previsto il NON-terremoto.

E che la famigerata riunione del 31 marzo 2009 sia stata un’operazione più di facciata che altro, organizzata per tranquillizzare gli aquilani, lo dice lo stesso Bertolaso in una telefonata resa pubblica con l’ex assessore regionale Daniela Stati. E c’è poco da commentare:

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Hanno rotto le palle

7 settembre 2010

Stemma di Montereale

La zona dei Monti reatini è interessata in queste settimane da un intenso sciame sismico. L’epicentro è sempre intorno a Montereale, in provincia dell’Aquila. Quello che temono tutti è che stia arrivando una nuova tremenda scossa.

La gente è spaventata. Tutti nella zona ricordano che il tragico evento del 6 aprile 2009 è stato preceduto da una sciame durato mesi, con una intensità molto simile a quella attuale.

Ma la storia si ripete sempre. E anche questa volta è pieno di “sismologi” che che consigliano di stare calmi e che predicano contro i “profeti di sventura“. In realtà tutti, anche tra gli esperti, pensano che lo scossone stia arrivando. Solo che non si dice.

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