Posts Tagged ‘ricostruzione’

L’Aquila: quattro anni dopo

20 luglio 2013

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Qualche giorno fa sono tornato a L’Aquila. Erano un paio di anni che non ci andavo ed è stato interessante constatare di persona come procedeva la situazione.

Seppur lentamente, la ricostruzione è partita: le macerie stanno pian piano sparendo dal centro. Ma non è abbastanza. Sono passati quattro anni e tre mesi, ed esiste ancora una zona rossa inaccessibile e con i militari a presidio. Camminando in mezzo ai palazzi sventrati dal sisma, quello che ho notato rispetto all’ultima volta è una maggiore vitalità della città. Non fosse altro che per i lavori in corso, ho avuto l’impressione che L’Aquila non sia più abbandonata a se stessa. Certo, camminare per le vie del centro continua a essere doloroso e angosciante: le case sono vuote, i portoni dei palazzi aperti alla mercé di tutti, i negozi chiusi e vuoti, gli edifici puntellati.

Sono poi stato ad Onna, la frazione che più di ogni altra ha patito il sisma: 41 morti su circa 350 abitanti; 80% delle case distrutte, il restante 20 inagibile. Qui il Governo ha praticamente ricostruito una nuova città accanto a quella distrutta. (more…)

E sono 4…

6 aprile 2013

Nel 2009, il terremoto.

Le 1.109 leggi e ordinanze che bloccano L’Aquila
di Gian Antonio Stella per il Corriere della Sera

Piovessero soldi come piovono regole, a L’Aquila sarebbero ricchi sfondati e i cantieri sarebbero un via vai di ruspe, camion e betoniere. Il guaio è che quattro anni dopo il terremoto continuano a piovere pochi quattrini e troppi decreti e ordinanze, leggine e direttive. Per un totale, tenetevi forte, di 1.109 disposizioni (per ora) che si aggrovigliano come i ponteggi che ingabbiano la città.

Ma certo che occorrono regole, per la ricostruzione. Perché non c’è occasione, come ricordano decine di episodi emersi dall’inchiesta parlamentare sull’Irpinia o la famigerata e intercettazione («Ridevo stamattina alle tre e mezza dentro il letto») fra costruttori dopo il sisma in Abruzzo del 6 aprile 2009, che offra opportunità di affari e arricchimento quanto un terremoto. E non c’è dubbio che l’attenzione deve essere moltiplicata per il rischio di infiltrazioni mafiose. Un’overdose di norme, commi e codicilli, però, può uccidere quanto il disinteresse. Di più: fa venire il sospetto che drogare le normative possa servire a celare l’avarizia sparagnina dietro l’abbondanza di precetti.

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L’Aquila

3 novembre 2010

Corso Vittorio Emanuele

Ieri sono tornato a L’Aquila. La situazione rimane critica.