“Prima era la società a non conoscere cosa avveniva nel Palazzo, ora è il Palazzo a non sapere cosa si muove nel profondo della società”.
Adriano Prosperi (citato da Marco Damilano)
“Prima era la società a non conoscere cosa avveniva nel Palazzo, ora è il Palazzo a non sapere cosa si muove nel profondo della società”.
Adriano Prosperi (citato da Marco Damilano)
La frase che ho usato come titolo è stata pronunciata qualche giorno fa a Civitanova Marche dal nostro presidente della Camera, Laura Boldrini (al minuto 2,28 del video postato sotto).
A mio avviso testimonia ancora una volta quello che penso della classe politica che ci ha governato negli ultimi venti anni: ha perso completamente il contatto con la realtà.
I politici non hanno proprio il polso della situazione, non sanno cosa patisce la gente comune, gli sforzi e le rinunce che quotidianamente molti devono fare non per fare le vacanze in Sardegna d’estate, ma per mangiare, per mettere insieme il pranzo con la cena.
Il popolo è fatto di coglioni. Il suo ruolo da sempre è di essere un coglione. E’ allevato ed educato per essere un coglione.
In migliaia di anni quello è sempre stato il suo ruolo.
E’ un coglione anche perché non può essere altro.
– La cultura e l’informazione che ha sono completamente fasulle, ma non se ne rende conto, perché è un coglione e la cultura e gli strumenti che ha sono appositamente fatti perché non lo capisca. La cultura e l’informazione che gli hanno servito quelli che si occupano di allevare coglioni è appunto studiata a quello scopo, a farne un coglione.
– Non è organizzato, e se lo è non è lui che si organizza, ma lo organizza chi si occupa di organizzare dei coglioni. E i coglioni poi seguiranno quello che li organizza come dei coglioni, appunto.
– Non ha mezzi rilevanti. Se li avesse non sarebbe un coglione. Ai coglioni non si danno mezzi rilevanti, e da solo un coglione non è capace di procurarsi mezzi rilevanti.
Fino a 200 anni fa il coglione era un po’ meno coglione, perché almeno una cosa la capiva e cioè che era un coglione. Poi gli hanno inventato una favola, e cioè che il coglione non è un coglione, anzi è un protagonista, è lui che decide, e lui essendo un coglione la crede a tutt’oggi.