Posts Tagged ‘Pescara’

Al liceo negli anni ’90

8 marzo 2019

In questi giorni va molto in voga il revival anni ’90, a causa della scomparsa di due miti di quel periodo. Allora perché non parlare dei miei anni ’90?

Il mio periodo liceale è stato, come dire… molto interessante. Ero uno studente sicuramente dotato, ma anche senza voglia alcuna di studiare. O meglio: studiavo solo quello che volevo io. Per questo i miei voti potevano variare dall’1 al 9 (e non sto scherzando: una volta presi 1 al compito di fisica e un’altra presi 9 a latino o storia, non ricordo bene).

Per molti professori ero un incubo, ero il classico adolescente ribelle che provoca e fa casino e che non si sottomette all’autorità costituita. Alcuni professori invece – i migliori – si facevano rispettare non grazie all’autorità, ma alla loro autorevolezza.

Con altri invece avevo una sorta di rapporto alla pari, un amore/odio a seconda delle occasioni.

 

Non saprei far rientrare il mio professore di inglese in nessuna di queste categorie. Era il nostro oggetto principale di scherzi, eppure era allo stesso tempo anche rispettato. Forse perché stava (quasi) sempre allo scherzo e non si arrabbiava. O forse perché sapeva scindere in maniera molto corretta il ragazzo dallo studente, non lasciandosi andare a simpatie personali.

Faccio qualche esempio.

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Esperienze che segnano

20 novembre 2017

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Quando nel 2006 vincemmo il mondiale di calcio ci fu una festa incredibile nella mia città: mai viste tante persone scese in strada contemporaneamente per celebrare l’avvenimento.

Ricordo che un mio carissimo amico mi disse: “Valé, abbiamo vinto il mondiale! Quando ci ricapita un’occasione del genere alla nostra età?”

Quello che mi voleva dire – come mi spiegò poco dopo – è che vincere un mondiale di calcio (una competizione che già di per sé avviene ogni quattro anni) è un evento molto raro. E che il fatto che a noi sia capitato proprio all’apice della nostra giovinezza, cioé fra i 20 e i 30 anni, doveva necessariamente spronarci a fare festa, a divertirci, a ballare-danzare-bere tutta la notte. Lo stesso accadimento vissuto a un’età diversa (che sia a 15 anni oppure a 45 con famiglia e figli) non avrebbe sicuramente significato la stessa cosa per noi.

Fu un evento effettivamente memorabile. Una di quelle esperienze che una persona porta con sé tutta la vita e racconta agli amici, ai figli e ai nipoti. Infatti sono sicuro che tutti si ricordano dove erano al momento del rigore di Fabio Grosso.

Adesso finalmente posso dire di aver vissuto un altro fatto epocale in ambito calcistico: ho vissuto la non-qualificazione dell’Italia a un mondiale di calcio. Un evento, statistiche alla mano, ancora più raro della vittoria di un mondiale.

Grazie Ventura.

Ciao Fulvio

26 gennaio 2017

Ho cominciato ad andare alla Croce del Sud di Pescara nel 1998 e da allora non ho mai mancato di passare neanche una estate con gli amici “alla Croce”. Certe stagioni me le sono fatte piene, soprattutto ai tempi dell’università: 4 mesi di mare non-stop. Ultimamente sempre di meno a causa del tempo, del lavoro, della distanza.

Ma chi non mancava mai alla Croce era lui, Fulvio, il bagnino. Lui c’era sempre, lì sotto l’ombrellone in riva al mare oppure a remare col suo moscone rosso. Sempre pronto a prenderti in giro e a farsi prendere in giro. Presenza costante e sicura della tua estate, sapevi che ti avrebbe deliziato con qualcuno dei suoi racconti surreali (o proprio irreali).

Durante la stagione invernale lo incontravi spesso a Don Gennaro a farsi un bicchiere di vino. E anche lì si notava a prima vista: la sua sola apparizione dominava su tutto il resto.

Fulvio oggi ci ha lasciato. E io non riesco proprio a immaginare come potrà essere la prossima estate senza di lui. Non riesco a capacitarmi, non riesco a capire.

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Gabriele d’Annunzio – Pastori (in svedese)

2 febbraio 2016

Gabriele d’AnnunzioHerdarna (“Pastori”)

September, uppbrott! Mina herdar lämna
nu sina fållor i Abruzzerlandet.
Kom, det är tid. Till havet de sig ämna.
De stiga ner till Adria, vars vildhet
är lika grön som bergens betsfläckar.

Djupt ha de läskat sig ur alpens bäckar
på det att vattnet skall av hembygd smaka
och stanna kvar som tröst i vilsna hjärtan
och hålla länge vägens törst tillbaka.
Spön ha de skurit sig av hasselveden.

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Chietini

22 Maggio 2015

Dal libro “La costola di Adamo” di Antonio Manzini:

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Sergio Caputo sul lungomare di Pescara

8 Maggio 2015

La prima volta che ascoltai il nuovo singolo di Sergio Caputo, “A bazzicare il lungomare“, capii al volo che l’aveva scritto pensando a Pescara.

L’ultima volta che Caputo è venuto in città per un concerto è stato il 23 maggio 2014 e tutti i presenti ricorderanno benissimo come il cantautore romano avesse lodato il lungomare di Pescara più e più volte. Quasi in maniera ossessiva. Tanto che alla terza o quarta volta che ha detto: “Avete un lungomare davvero bellissimo….”, la gente iniziò a prenderlo in giro. Come a dire: “Oh, ma solo del lungomare di Pescara sai parlare??”.

Adesso è arrivata anche la conferma attraverso un’intervista al quotidiano Il Centro. Conferma che non serviva certamente ai fan pescaresi, ma che invece è necessaria per i fan di Sergio Caputo del resto d’Italia.

sergio caputo pescara

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Domenico Imperato – Gira (Video Ufficiale)

13 novembre 2014

Intervista a Roberto Cammarelle

12 novembre 2014

Il 2 luglio 2009 ho intervistato il campione di pugilato Roberto Cammarelle. L’atleta delle Fiamme Oro aveva appena vinto (per rinuncia) la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo e io, da bravo cronista, ne approfittai per fargli qualche domanda.

Inoltre colsi l’occasione per scattarmi una foto insieme a lui. E’ uscita mossa, ma va bene lo stesso.

Dopo oltre cinque anni, posto quella intervista qui sul mio blog per il semplice timore che possa perdersi nei meandri del Web.

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E’ arrivato ad Avezzano (sede delle gare di pugilato) con il favore dei pronostici e la voglia di difendere la vittoria ottenuta ai Giochi di quattro anni prima ad Almeria. Ma l’oro questa volta è arrivato senza combattere, a causa del forfait dell’altro finalista, il croato Marko Tomasovic. In ogni caso per un pugile come Roberto Cammarelle, oro alle olimpiadi di Pechino e campione del mondo in carica, la vittoria ai Giochi del Mediterraneo di Pescara non sarebbe stata un problema nemmeno sul ring, tanta è la superiorità tecnica che ha sugli avversari. Ma quanto conta questa medaglia, in una carriera costellata di successi ben più importanti?
«Conta tanto, perché l’oro è sempre il metallo più prezioso e vincere è la cosa più bella per uno sportivo. Questi Giochi sono un appuntamento importante sia per me che soprattutto per il Coni, in quanto rappresentano una piccola olimpiade mediterranea. A maggior ragione quest’anno, dove sono stato il portabandiera, non potevo che vincere».

Come hai trovato i Giochi dal punto di vista organizzativo?
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Pescara come New York

11 novembre 2014

“Nei miei ricordi di ragazzino, Pescara somigliava a New York”

Rocco Siffredi intervistato dal Fatto Quotidiano

Il Profeta

30 settembre 2014

“Quel donnaiolo ci prova persino con la fidanzata di mio figlio, ma ora lo caccio”.

Luciano Gaucci parla del suo allenatore Giovanni Galeone