Posts Tagged ‘parlamento’

1943 – 2013 (Settant’anni dopo)

28 novembre 2013

Benito ————-> Silvio
Claretta Petacci –> Francesca Pascale
Dino Grandi ——-> Angelino Alfano
Farinacci ———-> Santanchè
Re Vittorio ——-> Re Giorgio
Carabinieri ——-> Carabinieri

“La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa”
Karl Marx

Mostri giuridici

19 ottobre 2013

Per ricollegarmi a quanto da me detto qualche settimana fa, ecco un ottimo articolo di Marcello Veneziani.

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Non ce ne stiamo accorgendo ma, nel giro di poche settimane, la repubblica di Napolitano e della Boldrini, del ministro Kyenge e dei volenterosi manovali del Parlamento, sta stravolgendo lo Stato di diritto e il senso della giustizia col plauso dei media.

Viene introdotto il reato di omofobia, nasce cioè un reato dedicato in esclusiva; viene introdotto il femminicidio, cioè viene stabilito che c’è un omicidio più omicidio degli altri; viene negato il reato di immigrazione clandestina e dunque la cittadinanza non ha più valore; viene introdotto il reato di negazionismo, valido solo per la shoah.

Vengono così stravolti i principi su cui si fonda ogni civiltà giuridica: l’universalità della norma che deve valere per tutti, il principio più volte sbandierato e poi di fatto calpestato, della legge uguale per tutti; viene punito col carcere il reato d’opinione, e colpendo solo certe opinioni; viene sancita la discriminazione di genere, a tutela di alcune minoranze; è vanificata l’opera del giudice nell’individuare eventuali aggravanti nei reati giudicati perché vengono indicate a priori quelle rilevanti e dunque sono suggerite pure quelle irrilevanti.

Usano l’eccezione per colpire la norma, piegano le leggi a campagne ideologico-emotive e le rendono variabili. Sfasciano la giustizia col plauso dei giustizialisti, uccidono la libertà e l’uguaglianza, il diritto e la tolleranza nel nome della libertà e dell’uguaglianza, del diritto e della tolleranza.

Un mostro. E se provi a dirlo, il mostro sei tu, a suon di legge.

Fonte: ilgiornale.it

Un posto sicuro e ben pagato? In Parlamento, dove la crisi non esiste

13 luglio 2013

Fausto Carioti, giornalista del quotidiano Libero, ci narra del Paese di Bengodi chiamato “Parlamento Italiano”. Un posto dove tutti guadagnano tanto e dove i tagli non esistono o sono ridicoli. Però i sacrifici al popolo si possono chiedere…

Questi sono solo alcuni dei punti essenziali di questo pezzo, che dovreste far leggere a tutti in Italia:

1- Il vicesegretario generale della Camera prende 305mila euro l’anno lordi. Si chiama Guido Letta. E’ il cugino del Premier Enrico e nipote di Gianni. Ma sono sicuro che ricopra quella posizione per meriti;

2- La Camera ha 1.551 dipendenti, rappresentati da ben 11 sigle sindacali, che si oppongono a qualsiasi taglio;

3- I dipendenti di cui sopra costano allo Stato – nel solo 2013 – la bellezza di 231.140.000 euro (231 milioni…) di retribuzioni e 48.855.000 euro di contributi previdenziali;

4- Il bilancio complessivo della Camera dei deputati – sempre per il solo 2013 – è di 1.062.377.000 euro (oltre un miliardo…);

5- Tutti i dipendenti della Camera hanno diritto a perenni scatti di anzianità fino al raggiungimento dell’ultima classe stipendiale;

6- Per il meccanismo di cui sopra, sappiate che quando chiamate alla Camera, il centralinista con cui state parlando prenderà dopo 25 anni di assunzione la cifra di 111.315 euro lordi;

7- Sempre per il meccanismo del punto 5, un ragioniere assunto alla Camera (impiegato di quarto livello) arriverà a quota 193.641 euro;

E adesso leggetevi tutto l’articolo, che ne vale la pena.

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di Fausto Carioti per Libero

Il Parlamento italiano è l’unico posto di lavoro al mondo in cui esiste la «indennità di immissione dati». Significa che gente già pagata in modo ottimo e abbondante viene ulteriormente compensata per il sacrificio che compie nell’usare normalissimi computer. Cosa che nel terziario più o meno avanzato fanno tutti da una ventina d’anni, e che ormai è prassi comune anche nella Sierra Leone e nello Yemen meridionale.

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Pigi Battista, giornalista molto amato e imparziale

27 Maggio 2013

Pierluigi Battista è uno dei più noti giornalisti italiani, affermato editorialista del Corriere della Sera.

Di lui non ho mai avuto una buona opinione. Penso che faccia parte di quella casta dei giornalisti di cui ho già parlato e ogni volta che lo leggo o lo sento parlare, mi viene da pensare che viva in un mondo tutto suo, scollegato dalla realtà.

Succede che qualche giorno fa i parlamentari del Movimento 5 Stelle lo accusano duramente sul blog di Beppe Grillo, dicendogli in pratica di essere in malafede e di scrivere il falso:

Come si può in questo Paese davvero credere nella professionalità e nell’imparzialità dei giornalisti se a due giorni dalle elezioni un noto editorialista del Corriere della Sera, Pierluigi Battista, scrive menzogne sapendo probabilmente di mentire.

Battista aveva criticato aspramente in grillini perché secondo lui si occupano di questioni di poco conto come diaria, rimborsi e sciocchezze simili, mentre il Paese affonda. “Non fanno che parlare di «streaming» – scrive l’editorialista del Corriere – stanno sempre a discutere sul blog della casa, si controllano l’un l’altro con uno zelo sconosciuto persino nei vecchi partiti centralizzati, istruiscono processi a chi ha osato recarsi a una trasmissione tv sgradita al Capo, usano in forme maniacali la parola «rendicontazione»: non che la rendicontazione non sia importante ma non può nemmeno essere il principio e la fine di ogni interesse”.

Scontata quindi la risposta piccata dei parlamentari: (more…)

La voce del popolo

13 aprile 2013
Pescara - via Attilio Monti (sul retro della cattedrale di San Cetteo)

Pescara – via Attilio Monti (sul retro della cattedrale di San Cetteo)

Troie in Parlamento

27 marzo 2013

“Ci sono troie in giro in Parlamento che farebbero di tutto, dovrebbero aprire un casino”.

La dichiarazione del cantante siciliano Franco Battiato ha suscitato scandalo fra i perbenisti e i benpensanti.

Per quel che mi riguarda, invece, io penso che abbia perfettamente ragione. Sia che la sua frase sia da intendere nel senso figurato di “prostituzione politica”, che nel senso puramente letterale.

Beppe Grillo: la democrazia giusta e quella sbagliata

9 marzo 2013

Hanno provocato un po’ di polemiche le dichiarazioni di Beppe Grillo al Time, che ha detto di non accontentarsi del 25 o 30 per cento per il MoVimento 5 Stelle, ma di volere arrivare al 100 per cento.

Per poter poi, dice lui, sciogliere il movimento e lasciare il parlamento in mano a cittadini veri, non a politici.

“Pericolo per la democrazia”, “inquietante”, “fa paura”: sono alcuni dei commenti che ho sentito in televisione da giornalisti e politici sul proposito “totalitario” di Grillo.

Eppure io non vedo cosa ci sia di sbagliato nell’obiettivo del comico di Genova: se il 100 per cento degli elettori italiani decidesse di votare liberamente il MoVimento 5 Stelle, quale sarebbe il problema? Forse che la democrazia funziona ed è giusta solo entro certe percentuali?

Quando l’onorevole pesta la merda

18 ottobre 2012

Succede che ieri, 16 ottobre, durante un intervento alla Camera il deputato dell’Idv Franco Barbato fa una dichiarazione molto dura in aula:

I vari Formigoni e Scopelliti io li farei ritornare in campo, ma in un campo di concentramento!

Parole molto forti, probabilmente fuori luogo e che esprimono un concetto che poteva tranquillamente essere detto in altri modi, forse più consoni per un Parlamento.

Una gaffe. Forse di più: una figura di merda colossale. Purtroppo però l’Italia (e non solo, in questi casi) è piena di persone pronte a fare la voce grossa per una battuta, salvo poi non battere ciglio quando succedono cose ben peggiori. E scoppia così un vero putiferio.

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Francesco Barbato sei tutti noi!

4 luglio 2012

La trascrizione di una parte del dibattito alla Camera dei deputati avvenuto oggi 3 luglio 2012.

FRANCESCO BARBATO: I giovani italiani […] sono stufi di questo modo di andare avanti ancora oggi, perché abbiamo visto come il PD ed il PdL votano, come vogliono portare avanti questa palude, questa gestione (Commenti).
La spending review è per gli italiani, non per i palazzi pubblici (Commenti).

PRESIDENTE: La prego di concludere, onorevole Barbato.

FRANCESCO BARBATO: Anzi voglio dire una cosa, a nome di tutti i giovani italiani, a questa maggioranza: avete rotto i «coglioni» ai giovani italiani (Commenti)

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Non è un paese per bamboccioni

12 settembre 2010

 

Il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Maurizio Sacconi

Su Panorama di questa settimana (n. 38 – 16 settembre 2010) c’è un’intervista di Stefano Lorenzetto al ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. Già il titolo è tutto un programma:

BAMBOCCIONI, IL LAVORO C’E’: BASTA ANDARLO A CERCARE

Il ministro ci racconta come anche lui ha vissuto la brutta esperienza di perdere il lavoro e di trovarsi a spasso a 40 anni suonati. Ma lasciamo la parola a lui e al suo intervistatore.

“Avevo 43 anni, non ero né giovane né vecchio. Mi candidarono alla Camera per la sesta volta ma non venni rieletto. Fu uno shock”. Da buon veneto, ne uscì con l’unico rimedio conosciuto dalle sue parti: la fatica. “Decisi di investire su me stesso. Mi misi a studiare l’inglese in modo parossistico. Vedevo solo film in lingua originale, leggevo unicamente giornali britannici e statunitensi. A Londra mi ritrovai scolaretto in una scuola frequentata da ragazzi. Ma alla fine la spuntai”. Dopo un anno entrò alle Nazioni Unite. E il posto di direttore dell’ufficio di Roma dell’Organizzazione internazionale del lavoro, la più antica agenzia dell’Onu, nata con la Società delle nazioni nel 1919, fu suo.

Bene. Siete pronti? Allora iniziamo a fare un elenco delle vaccate dette da quest’uomo.

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