Posts Tagged ‘otto ore’

“Bullshit jobs”: fai anche tu un lavoro inutile?

2 luglio 2019

“Faccio anche io un lavoro del cazzo?”

È questa la prima domanda che ci si pone non appena si inizia la lettura del saggio “Bullshit Jobs” dell’antropologo statunitense David Graeber. Il libro, come dice il sottotitolo, tratta delle “professioni senza senso che rendono ricco e infelice chi le svolge e costituiscono il fondamento del nuovo capitalismo globale. In italiano potrebbero definirsi lavori del cavolo”.

A parte la pudicizia del sottotitolo (io parlerei proprio di “lavori del cazzo”, ma continuerò usando “cavolo” per rispetto nei confronti dell’editore), è un libro veramente interessante.

Offre molti spunti di riflessione a cominciare dalla questione primaria: cos’è un lavoro del cavolo? Dopo alcuni tentativi, Graeber arriva alla definizione finale: “Per lavoro senza senso si intende un’occupazione retribuita che è così totalmente inutile, superflua o dannosa che nemmeno chi la svolge può giustificarne l’esistenza, anche se si sente obbligato a far finta che non sia così”.

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Lavorare 6 ore al giorno: la verifica delle fonti (parte 2 di 2)

14 ottobre 2015

Come detto ieri, ricevo questo articolo di Repubblica da un amico: in Svezia vogliono introdurre le 6 ore lavorative giornaliere.

Siccome vivo in Svezia e non ne ho mai sentito parlare, ho voluto approfondire la questione.

Ebbene: è una grandissima vaccata!

In pratica tutto è nato da questo articolo pubblicato il 16 giugno 2015 dalla rivista svedese Chef, che pubblica un’intervista a Linus Feldt, un manager d’azienda che ha introdotto le sei ore invece delle classiche otto. L’articolo è stranamente diventato virale, girando su Facebook e gli altri social, e di click in click la cosa si è ingigantita. “Come il gioco dei sussurri all’orecchio, dove una frase detta all’inizio diventa alla fine qualcosa di completamente diverso”, spiegano i giornalisti svedesi in quest’altro pezzo (intitolato significativamente “L’articolo virale che ha dato inizio al mito delle sei ore lavorative”) stupiti dall’inatteso successo del pezzo.

Perché, oltretutto, quella di introdurre le sei ore lavorative è una questione che in Svezia circola da sempre e che ciclicamente viene riproposta da qualcuno (qui un articolo di quasi due anni fa, per esempio).

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Lavorare 6 ore al giorno: la questione filosofica (parte 1 di 2)

13 ottobre 2015

Qualche tempo fa un amico mi ha mandato questo link: in Svezia vogliono introdurre le sei ore lavorative.

E’ una questione che ho sempre pensato fosse importante, non tanto il fatto di lavorare sei, sette od otto ore, ma per la possibilità di avere maggior tempo per sé.

Ci ho pensato parecchio questa estate appena trascorsa. Avevo infatti trovato un lavoretto per il sabato, otto ore ogni settimana, per tutti i sabati dell’estate, buono per arrotondare in vista delle vacanze.

Il problema era il viaggio: ci mettevo due ore per andare e due ore per tornare. “In pratica – mi venne da pensare – invece di lavorare 8 ore è come se ne stessi lavorando 12 con lo stesso stipendio”.

Perché spesso non ci si pensa, ma quelle quattro ore al giorno che ogni sabato impiegavo per andare a lavoro e tornare a casa formavano 1/6 della mia giornata che io sprecavo: era tempo letteralmente rubato (perché gratis) alla mia vita.

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