SIRIA: Le bugie dei “buoni” e il futuro dei “cattivi”
di Valerio Pierantozzi per EastJournal.net
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Essere più realisti del re: è tipico di chi non ha opinioni proprie o il coraggio di affermarle. Così, gli stalinisti erano più “stalinisti” di Stalin e i gerarchi fascisti più “fascisti” del Duce. E lo stesso fa l’Italia con gli Usa.
Meno male che siamo i “buoni”…
Ecco quindi che il giorno dopo la dichiarazione degli Stati Uniti che riconosce ufficialmente i ribelli, arriva quella italiana in cui “la Coalizione nazionale degli oppositori siriani è indicata come unica legittima rappresentante del popolo siriano”.
La differenza è importante. Il giorno prima, l’11 dicembre, intervistato dal canale televisivo Abc, il presidente Barack Obama aveva definito l’opposizione come “rappresentante legittimo” del popolo siriano. Ma il ministro degli Esteri Giulio Terzi è andato oltre, riconoscendoli come “unici” legittimi.
È sempre bello notare come gli Stati “buoni” si arroghino il diritto di giudicare le situazioni interne degli Stati “cattivi”. È un vizio difficile da levarsi, a quanto pare.
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov si è detto “stupito” dalla decisione americana, definendola in contrasto con gli accordi di Ginevra. “Evidentemente gli Usa hanno deciso di puntare tutto sulla vittoria armata della coalizione”, conclude. Ma in realtà non c’è niente di cui stupirsi: gli Usa proseguono semplicemente nella loro solita politica.
Dove sono le armi chimiche?
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