Posts Tagged ‘opposizione’

Cosa succede in Siria/12

18 dicembre 2012

SIRIA: Le bugie dei “buoni” e il futuro dei “cattivi”
di Valerio Pierantozzi per EastJournal.net

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Essere più realisti del re: è tipico di chi non ha opinioni proprie o il coraggio di affermarle. Così, gli stalinisti erano più “stalinisti” di Stalin e i gerarchi fascisti più “fascisti” del Duce. E lo stesso fa l’Italia con gli Usa.

Meno male che siamo i “buoni”…
Ecco quindi che il giorno dopo la dichiarazione degli Stati Uniti che riconosce ufficialmente i ribelli, arriva quella italiana in cui “la Coalizione nazionale degli oppositori siriani è indicata come unica legittima rappresentante del popolo siriano”.
La differenza è importante. Il giorno prima, l’11 dicembre, intervistato dal canale televisivo Abc, il presidente Barack Obama aveva definito l’opposizione come “rappresentante legittimo” del popolo siriano. Ma il ministro degli Esteri Giulio Terzi è andato oltre, riconoscendoli come “unici” legittimi.
È sempre bello notare come gli Stati “buoni” si arroghino il diritto di giudicare le situazioni interne degli Stati “cattivi”. È un vizio difficile da levarsi, a quanto pare.
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov si è detto “stupito” dalla decisione americana, definendola in contrasto con gli accordi di Ginevra. “Evidentemente gli Usa hanno deciso di puntare tutto sulla vittoria armata della coalizione”, conclude. Ma in realtà non c’è niente di cui stupirsi: gli Usa proseguono semplicemente nella loro solita politica.

Dove sono le armi chimiche?
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A proposito di Yoani

9 ottobre 2012

PRODIGIOSA YOANI, RIEMPIE TWITTER DI SE’ …E NON HA INTERNET
Di Salim Lamrani per Latinoamerica di maggio 2012 nel numero 118/119

Yoani Sánchez, famosa blogger cubana, è un personaggio molto particolare nell’ambiente della dissidenza cubana. Mai nessun oppositore ha ottenuto tanta esposizione mediatica né un riconoscimento internazionale così grande nel giro di poco tempo. Emigrata in Svizzera nel 2002, dopo due anni, nel 2004, ha deciso di rientrare a Cuba. Nel 2007 entra a far parte dell’opposizione cubana creando il suo blog Generación Y, e diventa un’irriducibile detrattrice del governo dell’Avana. Mai nessun dissidente a Cuba, e forse al mondo, ha ottenuto tanti riconoscimenti internazionali in così poco tempo, per di più con un particolare di non poco conto: a Yoani Sánchez è stato elargito così tanto denaro da consentirle di vivere tranquillamente a Cuba per il resto della sua vita. La blogger, infatti, è stata retribuita per un totale di 250.000 euro, un importo cioè pari a più di 20 anni di salario minimo in un paese come la Francia, quinta potenza mondiale. A Cuba il salario minimo mensile è di 420 pesos, pari a 18 dollari e a 14 euro, il che significa che Yoani Sánchez ha ottenuto, per la sua attività di oppositrice, l’equivalente di 1.488 anni di salario minimo cubano.

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Cosa succede in Siria/7

20 febbraio 2012

Sui giornali e sui media principali arrivano notizie sempre più preoccupanti dalla Siria, dove sarebbe in atto una vera guerra civile.

Spesso però i reportage si fanno sottolineando solo le repressioni del regime di Assad ed evitando accuratamente invece le stragi che avvengono anche per mano dei cosiddetti “ribelli”. Anche quando si fa la conta dei morti e si raccontano di attacchi contro civili, si evita sempre di dire da quale parte provengono questi attacchi, facendo così credere che siano sempre colpa del governo.

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Un articolo decente ed equilibrato su Chavez

1 ottobre 2010

Chavez vince ancora in Venezuela, meno disuguaglianza e più dialettica democratica.

di Gianni Minà

I primi risultati assegnano al Partito Socialista Unitario (PSUV) di Hugo Chávez 95 seggi su 165 nel prossimo parlamento venezuelano. Al cartello delle opposizioni (il MUD, Tavola di Unità Democratica) vanno 64 seggi. A questi si aggiungeranno nelle prossime ore gli ultimi sei seggi. Vanno a partiti minori, almeno due ad un partito di sinistra, a rappresentanti indigeni o sono ancora in ballottaggio tra le due liste maggiori.

Se queste sono le cifre, la sensazione più importante è che il Venezuela ha vissuto l’ennesima tranquilla giornata democratica lasciandosi alle spalle la polarizzazione feroce degli anni 2002-2005. Tutti gli osservatori hanno rilevato l’estrema tranquillità con la quale il paese ha votato, la regolarità degli scrutini e il fatto che alle tre della mattina di Caracas ci siano risultati pressoché definitivi.

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