Posts Tagged ‘Occidente’

La superiorità dell’Occidente

24 giugno 2017

Il brano che riporto qui sotto, tratto da questo articolo del Corriere, testimonia l’esatto opposto di quello che vuole dimostrare: ovvero l’assoluta barbarie in cui è caduta la civiltà occidentale.

Perché in uno Stato civile e civilizzato sarebbe impossibile e vietato per legge scrivere certe fandonie offensive e perfino razziste sul quotidiano più importante e diffuso del Paese.

Ma la precisione dei cecchini testimonia in un certo modo la superiorità dell’Occidente. L’«umanità» distorta della guerra «da remoto»: l’asetticità della morte spedita a 3,5 km di distanza, contro la barbarie dei kamikaze che portano l’esplosivo fai da te incollato al corpo.

Scontro tra imperi

18 dicembre 2014

«I nostri partner hanno deciso che loro sono un impero e tutti gli altri i loro vassalli da schiacciare».

Vladimir Putin – 18/12/2014

I bambini degli altri: un po’ meno “bambini” dei nostri

23 agosto 2014

“Noi oggi ci scandalizziamo per la ferocia dei guerriglieri dell’Isis (che chiamiamo ‘terroristi’ perché tutti coloro che ci combattono sono, ai nostri occhi, terroristi, solo noi non lo siamo) che mozzano le teste ai nemici e uccidono anche i bambini (che li seppelliscano vivi mi sembra una leggenda propagandistica tipo quella d’antan che voleva che i comunisti mangiassero i bambini). Ma nella prima guerra del Golfo, nel 1990, i bombardamenti americani hanno ucciso 160 mila civili, fra cui 39.812 donne e 32.195 bambini (dati al di sopra di ogni sospetto: del Pentagono) che non sono meno bambini dei bambini curdi e sciiti o dei nostri bambini. Ma nessuno, in Occidente, si scandalizzò”.

Massimo FiniIl Fatto Quotidiano

A proposito di Yoani

9 ottobre 2012

PRODIGIOSA YOANI, RIEMPIE TWITTER DI SE’ …E NON HA INTERNET
Di Salim Lamrani per Latinoamerica di maggio 2012 nel numero 118/119

Yoani Sánchez, famosa blogger cubana, è un personaggio molto particolare nell’ambiente della dissidenza cubana. Mai nessun oppositore ha ottenuto tanta esposizione mediatica né un riconoscimento internazionale così grande nel giro di poco tempo. Emigrata in Svizzera nel 2002, dopo due anni, nel 2004, ha deciso di rientrare a Cuba. Nel 2007 entra a far parte dell’opposizione cubana creando il suo blog Generación Y, e diventa un’irriducibile detrattrice del governo dell’Avana. Mai nessun dissidente a Cuba, e forse al mondo, ha ottenuto tanti riconoscimenti internazionali in così poco tempo, per di più con un particolare di non poco conto: a Yoani Sánchez è stato elargito così tanto denaro da consentirle di vivere tranquillamente a Cuba per il resto della sua vita. La blogger, infatti, è stata retribuita per un totale di 250.000 euro, un importo cioè pari a più di 20 anni di salario minimo in un paese come la Francia, quinta potenza mondiale. A Cuba il salario minimo mensile è di 420 pesos, pari a 18 dollari e a 14 euro, il che significa che Yoani Sánchez ha ottenuto, per la sua attività di oppositrice, l’equivalente di 1.488 anni di salario minimo cubano.

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La guerra in Siria e l’ipocrisia dei media

28 agosto 2012

Magistrale articolo di Massimo Ragnedda per Tiscali.it. Ne consiglio la lettura da cima a fondo.

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Quanta ipocrisia dietro il conflitto siriano. E quanta malafede nella disinformazione. In Siria è in atto una guerra civile, molto delicata e che travalica i confini nazionali. È una guerra tra interessi geostrategici e fazioni opposte, sostenute e foraggiate da grandi potenze per motivi contrapposti. Quella in Siria è una guerra per ridisegnare il Medio Oriente, per estendere i propri interessi e la propria egemonia, per controllare confini e risorse, per conquistare mercati e alleati. Basta con tutta questa ipocrisia occidentale dei diritti umani. Parliamoci chiaro senza prenderci in giro: alle potenze occidentali (non dico all’opinione pubblica, ma ai governi piegati agli interessi delle multinazionali) non interessa un fico secco dei diritti umani, così come non interessano alla Cina e alla Russia, ma sono solo un pretesto usato per coprire le reali ragioni che spingono gli stati ad entrare in guerra. Altrimenti non si capirebbe come si possa condannare la Siria e salvare l’Arabia Saudita (probabilmente una delle peggiori dittature al mondo), salvare la crudele repressione del Baharain, giustificare il Qatar e l’aver tollerato per 30 anni Mubarak. Non sto difendendo Assad e suoi crimini, ma sono nauseato dall’ipocrisia di chi parla di violazione dei diritti civili e della necessità di un “intervento umanitario” – vecchio slogan sempre buono nel mondo occidentale per giustificare le peggiori nefandezze – della comunità internazionale, intendo per essa l’Occidente e la Nato.

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