Posts Tagged ‘menzogne’

Ma anche viceversa (sulla condanna alla commissione Grandi Rischi)

23 ottobre 2012

L’Aquila – estate 2009

Tanto per intenderci.

Oggi il giudice del Tribunale dell’Aquila Marco Billi ha condannato in primo grado a sei anni di reclusione i sette imputati che facevano parte della commissione Grandi Rischi: Franco Barberi, Bernardo De Bernardinis, Enzo Boschi, Giulio Selvaggi, Gian Michele Calvi, Claudio Eva e Mauro Dolce.

Sono stati giudicati colpevoli di lesioni colpose e omicidio colposo plurimo.

Su alcuni telegiornali ho già sentito degli abomini comunicativi o veri e propri falsi, del tipo che “i sette imputati sono stati condannati per non aver previsto il terremoto”.

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La guerra in Libia e le menzogne dei media/2

26 agosto 2011

di Alessandro Dal Lago per il manifesto

Il figlio di Gheddafi che viene catturato e poi ricompare baldanzoso nella notte. Tripoli che insorge, mentre invece la città è assalita da combattenti venuti da fuori. Festeggiamenti a Bengasi fatti passare per l’esultanza dei tripolini. Un regime dato per finito che dopo tre giorni continua a bombardare il centro della città. Inviati in elmetto che mettono in posa i combattenti per riprenderli. Dirette dalla battaglia in cui si vedono solo tetti e il fumo in lontananza…

Più che di «nebbia della guerra» si dovrebbe parlare di una guerra televisiva che ha ben poco a che fare con quello che succede, ma rientra in una strategia mediale mirata a confondere le acque sia agli occhi dell’opinione pubblica occidentale, sia a quelli del regime di Tripoli. D’altronde si sa che al Jazeera è la voce dei regimi arabi moderati, a partire dal Quatar, molto attivo sul campo nell’assistenza (anche militare) ai ribelli libici, e che i conservatori inglesi hanno strettissimi rapporti con Murdoch, il padrone di Sky. Fatti i conti, è chiaro che gran parte dei media racconta una guerra immaginaria, mentre i loro sponsor, Cameron, Sarkozy e Obama incrociano le dita sperando che la guerra vera vada proprio come sperano.

Ma la guerra vera è tutt’altra cosa da quella raccontata in prima pagina.

Basta analizzare i servizi più meditati sulle pagine interne dei grandi quotidiani internazionali.

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La guerra in Libia e le menzogne dei media

24 agosto 2011

di Marinella Correggia per Agoravox

Menzogne di una notte insonne (anche sotto il fortunato cielo italiano che nessuno bombarda dal 1945). Menzogne e arroganza fino all’ultimo in una guerra cominciata e continuata con notizie false, in cui i media hanno avuto il ruolo dell’aiuto carnefice. Solo la tivù russa Rt e quella venezuelana Telesur spiegano che è una vittoria dovuta alla carneficina compiuta dalla Nato anche con droni ed elicotteri Apache soprattutto negli ultimi giorni. L’obiettivo è quella democrazia che il popolo libico merita, dice il premier britannico Cameron. Peccato che in tutti i mesi scorsi proprio la Nato e i “ribelli” avessero sempre lasciato cadere le proposte di libere elezioni con controllo internazionale avanzate dal governo libico.

Cosa dicono i soliti media

La Nato fa strage a Tripoli bombardando di tutto e uccidendo 1.300 persone in poche ore come denuncia Thierry Meyssan del Réseau Voltaire; ma Repubblica on line scrive che Gheddafi bombarda la folla. Giusto un titolo, senza spiegazione, giusto un modo per non perdere l’allenamento. (more…)

“Vengo da Tripoli e vi dico che i giornali raccontano un sacco di menzogne”

4 marzo 2011

Lettera di Paolo Pazzini a Il Giornale

Egregio Direttore.

Mi chiamo Paolo Pazzini vivo a Tripoli e sono appena rimpatriato ieri, 24 febbraio.

La nostra azienda ha dei contratti in Libia per questo vivo li, nel centro di Tripoli. Vorrei confortare le dichiarazione dell’Ambasciatore Italiano Schioppa: a Tripoli la situazione è calma, fino a ieri tutti lavoravano, e i bombardamenti sulla folla sono propaganda pura, come propaganda pura sono le fosse comuni. Infatti il cimitero di Tripoli sorge sul mare e le foto fatte vedere da giornali, e non, italiani («Repubblica» etc..) sono foto di normali sepolture in quel cimitero.

I giornali italiani ed in genere occidentali stanno raccontando una marea di menzogne mirate con l’appoggio di elementi libici che vivono all’estero cacciati dal Paese. Le faccio presente che io stesso lavorando con i militari, le assicuro che non un solo reparto dell’Esercito, né della Marina, né dell’Aviazione si sono ancora mossi.

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