Posts Tagged ‘Mafia’

Bruno Vespa VS Riina VS tutti

10 aprile 2016

Bruno Vespa ha ospitato e intervistato il figlio del boss mafioso Totò Riina nella sua trasmissione “Porta a porta”. A seguito del fatto (ma anche prima, a dir la verità) sono fioccate critiche e polemiche da ogni dove, soprattutto dal mondo della politica, ma anche dagli ambienti del giornalismo.

Lasciatemi dire la mia, molto modestamente e anche in ritardo.

Bruno Vespa ha fatto benissimo a intervistare Salvo Riina. Intervistare il figlio di uno dei più grandi boss della storia è un’occasione unica per un giornalista e per il giornalismo in generale.

Il problema però non è nel fatto se sia stato giusto o sbagliato realizzare la trasmissione. Il problema vero è che non c’è stata alcuna “intervista”, non ci sono state domande. Non domande “vere”, quantomeno.

Ecco, tutta la questione potrebbe essere riassunta perfettamente con le parole che Francesco Merlo ha scritto su Repubblica:

[…] E’ sovietica l’idea che la trasmissione dovesse essere bloccata e sostituita con una bella replica di Montalbano.

Da che mondo è mondo infatti il giornalismo intervista i cattivi, i malfattori, i malavitosi e racconta anche le mani insanguinate, i peggiori dittatori, i criminali più efferati. Certo, ci vuole la distanza che Vespa non ha, e bisogna fare le domande vere, incalzare, persino irridere. E senza bisogno di essere mafiologi. Ecco, regaliamo al collega Vespa qualche esempio, qualche frase diretta: «Ma perché fai lo scemo e fingi di non sapere cos’è la mafia»?

O ancora: «Quanti anni hai, dove hai vissuto sino adesso, non sai che tuo padre ordinava di sciogliere i corpi nell’acido?». Di più: «Ma non capisci il destino che hai davanti, non ti rendi conto che le malefatte di tuo papà condannano per sempre anche te? Perché non reagisci? Ma di quale bene parli?».

La (ridicola) mafietta di carta

15 dicembre 2014

[…] Anche in questo caso la storia è assai misera. E non ha nulla della grandiosità tragica delle mafie. Le storie dei giornalisti italiani sono storie di Inpgi e Casagit, di pensioni che stanno per maturare, di piccoli privilegi di persone stanche e ciniche, che in gioventù hanno sognato il mestiere più gratificante del mondo e oggi attendono il prossimo invito al talk tv. Incrociate e riconosciute per strada, ma sempre più disintermediate, come si dice ora.

Di qui chiusure, frustrazioni, disperate difese di posizioni. E si fottano i giovani che sono dietro. Che magari sono pure bravi, ma non sanno e non possono aprire la guerra della rottamazione nelle redazioni che sono dei soviet, con direttori che restano imbalsamati per decenni, tra copie che crollano e colophon che crescono a dismisura per tenere a bada gli impazienti. Niente mafia, insomma, anche in questo caso. Il capitolo finale della storia dei giornali italiani è solo una piccola vicenda di privilegi, bollini e umanissime miserie.

Claudio Velardi per Il Foglio

Balotelli in Norvegia

9 marzo 2014

In Scandinavia sta avendo grande successo una serie televisiva intitolata “Lilyhammer”, una produzione norvegese/statunitense che racconta la storia di Frank Tagliano, un boss italoamericano della mafia che è costretto a fuggire dagli Usa in quanto alcuni gangster locali lo vogliono morto. Decide quindi di rifugiarsi a Lillehammer, in Norvegia, cittadina che gli era piaciuta molto quando l’aveva vista in tv ai tempi delle olimpiadi invernali del 1994. Tagliano tenta di cominciare qui una nuova vita, ma presto le vecchie abitudini cominceranno a influenzare anche la sua esperienza norvegese.

Questa è la trama.

Ieri ho visto la seconda puntata della seconda stagione. Viene qui introdotto un nuovo personaggio: Balotelli!

No, non ho scritto male. (more…)

Massoneria e ‘ndrangheta

8 marzo 2013

“La ‘ndrangheta non esiste più!…. Una volta, a Limbadi, Nicotera, Rosarno c’era la ‘ndrangheta!. Adesso la ‘ndrangheta fa parte della Massoneria, diciamo è sotto la massoneria. Ha però le stesse regole!… La ‘ndrangheta non c’è più è rimasta la massoneria e quei quattro storti che ancora credono alla ‘ndrangheta!”

Pantaleone Mancuso (detto Luni), boss della famiglia Mancuso, conversando con i propri “uomini”. Testimonianza raccolta dagli inquirenti in una intercettazione ambientale

“Mi sono infiltrato 100 giorni a Scampia”

23 settembre 2012

Di solito non copio mai gli articoli completamente per postarli. Ma questa volta faccio un’eccezione, perché questo è uno dei migliori pezzi che abbia letto negli ultimi anni.

Carlo Puca, giornalista di Panorama, si è infiltrato per 100 giorni a Scampia e ha raccontato la sua esperienza sul giornale per cui lavora. Il suo articolo è un ritratto formidabilmente efficace per comprendere come si vive nel quartiere napoletano noto nel mondo soprattutto per la criminalità.

Fra camorristi, spacciatori, pitbull e regole da seguire (per sopravvivere). L’articolo è molto lungo, ma davvero è impossibile fermarsi se si comincia a leggerlo. Spero che l’illustre collega e il suo direttore non me ne vogliano per averlo ripreso nel mio blog.

VP

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“HO FATTO IL CAMORRISTA PER 100 GIORNI A SCAMPIA”

di Carlo Puca

La verità non esiste, si può solo cercarla.

A Scampia il metodo è uno solo: fare la vita del camorrista. (more…)

Un premio a Berlusconi per la lotta alla mafia?

16 Maggio 2012

di Matteo Zola

Nella casa delle libertà ognuno fa un po’ quello che gli pare, recitava (invero con accenti più triviali) una battuta di Corrado Guzzanti dei primi anni Novanta. Oggi, a vent’anni dalla costruzione di quella casa in cui la libertà era sinonimo di licenza, restano macerie dirute su cui ancora si erige l’adulterio della verità. E’ infatti di queste ore il dibattito sulle dichiarazioni di Pietro Grasso, procuratore generale antimafia, il quale vorrebbe conferire un onore davvero eccezionale a Silvio Berlusconi, già primo ministro dal 1994 al 2011 con significative (ma forse insignificanti) interruzioni. “Darei un premio speciale a Silvio Berlusconi e al suo governo per la lotta alla mafia. Ha introdotto delle leggi che ci hanno ci hanno consentito di sequestrare in tre anni moltissimi beni ai mafiosi,” ha dichiarato Grasso alla trasmissione radiofonica la Zanzara,in onda su Radio 24.

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Televisione

5 luglio 2011

E ho proprio l’impressione che, oltre che alla mafia, dovremo fare presto la lotta anche alla Tv”.

Massimo Fini, Il Conformista, su L’Europeo, 11 ottobre 1991

La mafia non esiste

16 marzo 2011

Messina Denaro? Dovrebbe fare il sindaco“.

Sconvolge l’inchiesta della trasmissione Exit che andrà in onda questa sera 16 marzo alle 21.10 su La7.

Eppure, siccome questo blog si chiama “L’Irregolare” e non “Il Perbenista”, io dico che ciò che afferma l’ultimo signore nel video che ho linkato sopra (guardatelo) non è del tutto sbagliato.

“Quelli che rubano allo Stato stanno fuori. Questo povero ragazzo si deve nascondere, diversamente, perché ha combinato dei guai. Questi [politici] invece non combinano guai? Ma questo dovrebbe fare davvero il presidente!”

Il nuovo venerato maestro

17 dicembre 2010

Roberto Saviano ha scritto, nella sua unica opera narrativa, verità innegabili sulla camorra e sull’intreccio tra affari e malavita. Gliene siamo tutti grati. Ha però interpretato la gratitudine collettiva come un’autorizzazione a predicare sempre e comunque, anche su temi di cui sa poco o niente.

Così inizia un suo articolo Valerio Evangelisti su Global Project. Un articolo che vuole criticare la recentissima presa di posizione di Saviano contro le violenze studentesche a Roma.

Perchè questa è la verità: Roberto Saviano ha sfidato la camorra, rivelando un sacco di verità, spiegando nei dettagli come funziona un complesso sistema criminale, facendo nomi e cognomi. Ma questo non gli offre il lasciapassare per pontificare su tutto.

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Mafia e massoneria

25 settembre 2010

“Molti degli uomini d’onore, cioè quelli che riescono a diventare dei capi, appartengono alla massoneria. Perchè è nella massoneria che si possono avere i contatti totali con gli imprenditori, con le istituzioni, con gli uomini che amministrano il potere diverso da quello punitivo che ha Cosa Nostra

Leonardo Messina, 4 dicembre 1992

Dal libro di Maurizio Torrealta, La trattativa, ed. Bur, 13 euro.

Segnalato da Il fatto quotidiano.