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La Russia, l’Ucraina, gli Usa e la sovranità di uno Stato/2

11 marzo 2014

di Massimo Fini per Il Fatto Quotidiano dell’8 marzo 2014

Il segretario di Stato americano John Kerry ha affermato: “I russi invadono un altro Paese sulla base di pretesti fabbricati ad arte” e ha lamentato, come gli alleati europei, “la violazione del territorio di uno Stato sovrano“. Ebbene che cos’è stato nel 1999, quando l’11 settembre era ancora di là da venire, il bombardamento per 72 giorni di una grande capitale europea, Belgrado, se non la violazione dell’integrità di uno Stato sovrano, la Serbia, che aveva i suoi problemi interni come oggi ha l’Ucraina, con la differenza che in quell’occasione ci furono 5.500 morti? Che cos’è l’invasione dell’Afghanistan (2001) e la sua occupazione mantenuta prevalentemente con l’uso dell’aviazione e con gli aerei-robot, i Dardo senza pilota ed equipaggio, ma armati di missili, in una guerra che dura da 13 anni ed è la più lunga dai tempi di quella dei Trent’anni (più di 100 mila morti civili)?

Che cos’è l’aggressione all’Iraq nel 2003 se non l’invasione “di un Paese sulla base di pretesti fabbricati ad arte”, nel caso le “armi di distruzione di massa” che Saddam non aveva più perché, dopo che Stati Uniti, Francia e Urss, gliele avevano fornite, il rais di Baghdad le aveva usate sui curdi e i soldati iraniani (160 mila morti nella guerra all’Iraq)? Che cos’è l’aggressione alla Somalia (2006/2007), via Etiopia (Paese di specchiata rispettabilità democratica), perché le Corti Islamiche avevano avuto il torto di sconfiggere “i signori della guerra ” locali e di aver riportato un po’ di ordine e di unità in quel Paese? Che cos’è l’aggressione alla Libia (2011) per togliere di mezzo un dittatore , che qualche seguito nel suo popolo ce l’aveva, e mettere al suo posto non si sa bene chi?

A Paolo Guzzanti suona “terribile il cingolo dei carri armati”. A me il rombo dei bombardieri.

La Russia, l’Ucraina, gli Usa e la sovranità di uno Stato

4 marzo 2014

“Da quando il governo degli Stati Uniti sottoscrive e difende sinceramente il concetto di sovranità e integrità territoriali? Certamente non lo stanno facendo in Siria. E sicuramente non lo hanno fatto neppure quando hanno attaccato la Libia. E nemmeno quando hanno invaso l’Iraq. E sicuramente non lo hanno fatto neppure quando hanno attaccato la Serbia a favore del Kosovo, riconoscendo poi l’unilaterale dichiarazione di indipendenza del Kosovo stesso. Il governo degli Stati Uniti rispetta sovranità e integrità territoriali solo da un punto di vista meramente formale, poi però sceglie attentamente a chi accordarle”.

Marcus Papadopoulos – commentatore politico intervistato da Russia Times

Quando le armi chimiche erano “buone” (e italiane)

30 agosto 2013

di Valerio Pierantozzi per East Journal

“Mentre Washington medita se bombardare o meno Damasco a causa dell’uso di non identificati agenti tossici in Siria, alcuni documenti declassificati dalla Cia rivelano che 25 anni fa gli Stati Uniti hanno concesso a Saddam Hussein di usare senza pietà gas chimici letali nella guerra contro l’Iran”.

La rivelazione, ripresa da Russia Today, è stata fatta dall’importante rivista statunitense di geopolitica Foreign Policy.
Ma non solo contro l’Iran, afferma il magazine fondato da Samuel Huntington, Saddam usò le armi chimiche anche contro le popolazioni curde. Tutto questo, come detto, con la consapevolezza e il tacito benestare degli Usa, nonostante ufficialmente l’Iraq di Saddam fosse considerato anche all’epoca uno Stato canaglia. “Ma la politica dell’amministrazione Reagan durante gli anni ’80 era di accertarsi che l’Iraq avesse potuto vincere la guerra”.

Il coinvolgimento italiano

Ma non finisce qui, ecco che arriva il botto: (more…)