Posts Tagged ‘elezioni’

Il Pd e la sinistra

11 marzo 2018

“Il Pd è diventato una sorta di macchina per proclamare diritti, e anche un rifugio identitario per i ceti alti e medi, bisognosi di impegno per espiare la colpa di non essere poveri. Una mutazione che l’ alleanza con la Bonino ha reso evidente, per non dire plateale. Ma a questo tipo di evoluzione (o involuzione?) ha contribuito anche una certa dose di stupidità autolesionista, una quasi inspiegabile incapacità di capire il punto di vista della gente comune: come si può pensare, nell’ Italia di oggi, di attirare consensi con l’ antifascismo e lo ius soli?

Se ci fossero pulsioni fasciste e nostalgiche Casa Pound e Forza nuova avrebbero avuto un risultato decente, non i pochi decimali (0,9 e 0,37%) che qualsiasi simbolo buttato sulla scheda può raccogliere”.

Luca Ricolfi

Democrazia ed elezioni

19 gennaio 2017

“I sistemi elettorali [sono] tutti per loro natura manipolativi delle scelte degli elettori”.

Marco Tarchi

Trump presidente!

8 novembre 2016

Mi sbilancio: secondo me vince Trump.

Secondo quasi tutti i sondaggi è in svantaggio e praticamente tutta la stampa italiana lo dipinge come un pazzo pericoloso che non deve andare al potere, mentre tratteggiano la Clinton come una donna di Stato.

Quello che non scrive quasi nessuno, tranne qualche giornale di nicchia, è che la Clinton in America ha attraversato scandali ben più gravi di quelli che il Corriere e Repubblica pubblicizzano su Trump. Il cosidetto “mailgate” è stato percepito come molto più grave – dal pubblico americano – delle cazzate tipo le dichiarazioni di 25 anni fa di Trump sulle donne.

La smorzo, va: non so se vincerà Trump o meno, ma penso che lo scarto sarà comunque minore di quello che le élite americane e italiane (che hanno in comune il fatto di aver perso completamente contatto con la realtà della gente comune) spacciano da mesi sui giornali.

E aggiungo una cosa. La stampa americana ha fatto con Trump lo stesso errore che quella italiana ha fatto con Berlusconi: demonizzarlo quotidianamente su tutti i mezzi di comunicazione non fa altro che attirare le simpatie della gente comune e rinsaldare le fila dei suoi fan.

In ogni caso, chiunque vincerà, sono d’accordo al 100% con quello che dice Marcello Foà sul Corriere del Ticino. Anche se “in un’America normale, Trump avrebbe potuto essere, al massimo, la star di un reality televisivo”, in realtà:

quando ci si chiede quale sia il candidato migliore, io rispondo che bisogna chiedersi quale sia quello meno scadente e meno pericoloso per noi europei.

Trump è un’incognita ma l’esperienza dimostra che quando personaggi eccentrici entrano nella stanza dei bottoni, di solito moderano la propria visione del mondo, si rendono conto del proprio potere e diventano più prudenti. Trump è un uomo d’affari: sa che ci sono delle linee rosse da non superare.

Hillary, invece, purtroppo è senza misteri: rappresenta la continuità della politica neoconservatrice che, dall’11 settembre 2001, ha caratterizzato la politica estera americana e che si è tradotta nella destabilizzazione dell’Iraq, dell’Egitto, della Tunisia, della Libia, della Siria, dell’Ucraina, in una guerra al terrorismo che ha portato a più terrorismo e alla nascita dell’Isis, in circostanze peraltro molto ambigue. Rappresenta quella parte di America che vuole regolare i conti con la Russia, perseguendo una politica anti Putin pretestuosa e per noi europei nefasta. Una politica che domani potrebbe condurre a una guerra con il Cremlino.

Ecco perché tra i due candidati il più pericoloso, per noi europei, è, paradossalmente, colei che la stampa dipinge come moderata e progressista: Hillary Clinton.

Ha (purtroppo) perfettamente ragione

21 febbraio 2015

“La sovranità democratica in senso tradizionale non esiste più, l’Europa monetaria e finanziaria è il laboratorio di sperimentazione di una democrazia “depoliticizzata” in cui, fatta salva la forma della rappresentanza parlamentare, le cifre che contano di più non sono i risultati delle elezioni”.

Giuliano FerraraIl Foglio

Stampa anglosassone

28 gennaio 2015

Mitici al Guardian, che all’indomani della vittoria alle elezioni in Grecia del partito di Alexis Tsipras, lanciano la seguente Flashnews:

Immagine

Traduzione:

News da Bruxelles: La Commissione europea dice di essere pronta a confrontarsi col nuovo governo greco una volta che si sia formato.

Non che abbiano molta scelta – Tsipras è stato eletto democraticamente.

CoeRenzi/2

14 febbraio 2014

Dichiarazioni di Matteo Renzi:

“Se vinco mai più larghe intese – 20 ottobre 2013

“Non voglio prendere il posto di Letta – 16 gennaio 2014

“Lanciamo l’hashtag : #enricostaisereno, nessuno vuole prendere il tuo posto” – 17 gennaio 2014

“Io a Palazzo Chigi? No, grazie, voglio passare dalle urne – 7 febbraio 2014

“Io a Palazzo Chigi? E chi me lo fa fare?” – 10 febbraio 2014

 

14 febbraio 2014: Il Premier Enrico Letta si dimette e Renzi si prepara a prenderne il posto.

CoeRenzi

28 gennaio 2014

“Vanno introdotte le preferenze, adottando anche per le politiche il modello di elezione dei sindaci, che è l’unico che funziona”
Matteo Renzi, 25-4-2012

“No alle preferenze”
Matteo Renzi, 25-1-2014

Segnalato da Marco Travaglio per il Fatto Quotidiano

Elezioni: il successo di Roccaforte del Greco

28 Maggio 2013

A Roccaforte del Greco, Reggio Calabria, c’era un solo candidato. E ha perso.

La voce del popolo

13 aprile 2013
Pescara - via Attilio Monti (sul retro della cattedrale di San Cetteo)

Pescara – via Attilio Monti (sul retro della cattedrale di San Cetteo)

Appuntamenti

6 febbraio 2013

“Mancano tre settimane al voto inutile”.

Jenasulla Stampa del 5 febbraio