Posts Tagged ‘Economia’

La crisi del sistema informativo

8 marzo 2016

«Il sistema dell’ informazione non regge più. I giornalisti che sono rimasti nelle redazioni prima della tempesta sono pagati in maniera insensata rispetto al nuovo mondo. E allo stesso tempo i giovani vengono usati come gregari e sono sotto pagati. Non esiste nessuna solidarietà intergenerazionale nella nostra categoria. A questo si aggiunge che i cittadini non risparmiano più i soldi per comprare i giornali. E noi, perché questo riguarda anche me, non ci siamo fatti trovare attrezzati. È un passaggio lungo e difficile perché tutti i parametri si sono indeboliti».

Enrico Mentana – Lettera 43

NB: Io sono perfettamente d’accordo.

Pillole di Svezia/6

23 marzo 2015

In questi ultimi giorni mi è apparsa lampante la grande differenza di mentalità e di approccio alla vita che esiste fra il popolo italiano e quello svedese.

Sulla metro o sugli autobus o sui muri cittadini di Stoccolma è infatti tutto un fiorire di annunci tipo questo:IMG_1921

Testualmente recita: “Lavoro estivo per te che hai tra i 16 e i 19 anni”.

Sembra solo un annuncio di lavoro, ma non è così. Perché mostra come gli svedesi siano “costruiti” sin da giovani al fine di lavorare. Il messaggio è che il lavoro è importante nella vita: “Guadagna i tuoi soldi autonomamente, renditi indipendente. D’inverno studia, ma d’estate vai a lavorare!” (per poi spendere i tuoi soldi in cazzate… ma di questo magari ne parliamo un’altra volta).

In Italia invece è assolutamente l’opposto. (more…)

Ha (purtroppo) perfettamente ragione

21 febbraio 2015

“La sovranità democratica in senso tradizionale non esiste più, l’Europa monetaria e finanziaria è il laboratorio di sperimentazione di una democrazia “depoliticizzata” in cui, fatta salva la forma della rappresentanza parlamentare, le cifre che contano di più non sono i risultati delle elezioni”.

Giuliano FerraraIl Foglio

Aforismi/30

20 febbraio 2015

Per disprezzare il denaro bisogna appunto averne, e molto.

Cesare Pavese

Riflessione sul lavoro

2 dicembre 2014

«L’ingiustizia divina è forse quella per cui ogni mattina mi alzo titubante e svogliato e mi dirigo al bagno pronunciando sempre le solite parole: “Non voglio lavorare“; mentre alla stessa ora, in un altro bagno, in un’altra casa, qualcuno si alza e demotivato e deluso dice: “Voglio trovare un lavoro, non ne posso più”».

«Dai più verrei considerato io un fortunato – sapete, il tempo, il contesto, la crisi – e non posso che condividere. Ma verrei considerato anche come un antipatico, ingrato, che non sa gioire delle sue fortune, una sorta di mangiapane a tradimento».

«Ma fate solo lavorare, che so – un annetto – l’altro anonimo lamentoso e vedrete che il mio lamento diverrà il suo».

«Ergo ne deduco che il lavoro è quella cosa con la quale e senza la quale tutto va molto male».

Riflessione che un amico mi ha mandato una volta via mail e che condivido totalmente.

Quando il fuoco si spegne

2 ottobre 2014
Sito di Repubblica Palermo, 30/09/14, ore 19,30

Sito di Repubblica Palermo, 30/09/14, ore 19,30

 

Qui trovate il link all’articolo. Ma il sommario potrebbe cambiare…

IgNobel 2014

1 ottobre 2014

Sono stati assegnati i premi IgNobel 2014 ed è stato un trionfo per l’Italia! Rispetto all’anno scorso infatti abbiamo raddoppiato i premi, passando da 1 a 2.

Il premio per l’Economia è stato quest’anno assegnato all’Istat, che per aumentare il Pil nazionale (come ci chiedono in Europa e dalla Bce) hanno pensato bene di includere nel calcolo i guadagni ottenuti da prostituzione, commercio di droghe, contrabbando e tutte le altre operazioni finanziarie illecite che avvengono tra persone volontarie. E il gioco è fatto!

Ma un grande riconoscimento è andato anche a Marina de Tommaso, Michele Sardaro e Paolo Livrea, che hanno vinto l’IgNobel per l’Arte. Hanno infatti completato una imprescindibile ricerca: hanno misurato il dolore che le persone provano guardando un quadro brutto piuttosto che un bel quadro, mentre vengono colpiti alla mano da un raggio laser. Idoli!

Fra i vincitori, meritano senz’altro una segnalazione Jiangang Liu, Jun Li, Lu Feng, Li Ling, Tian Jie e Kang Lee. A loro va l’IgNobel per le Neuroscienze per aver indagato cosa succede nel cervello delle persone che vedono il volto di Gesù in un pezzo di pane tostato. Menzione anche per Jaroslav Flegr, Jan Havlíček, Jitka Hanušova-Lindova, David Hanauer e Lisa Seyfried: hanno vinto il premio dedicato alla Sanità Pubblica per aver cercato di capire se coloro che hanno un gatto sono dei pericolosi psicopatici.

I vincitori assoluti però – per me – sono loro: il tedesco Eigil Reimers e la norvegese Sindre Eftestøl. A loro è andato il premio IgNobel per le Scienze Artiche per aver sperimentato come reagiscono le renne quando vedono un essere umano travestito da orso polare. GENIALE!

Qui trovate tutti i premi di quest’anno.

La Libération dei giornali

10 febbraio 2014

liberation

Questa qui sopra è stata la prima pagina di qualche giorno fa del quotidiano francese Libération.

Succede infatti che la proprietà del giornale, per fronteggiare la crisi delle vendite, voglia trasformare la sede di Libération in un centro culturale con set televisivo, studi radiofonici, un ristorante e un “incubatore di start up”. I giornalisti però protestano: “Noi siamo un giornale”, titolano a nove colonne.

Per quel che mi riguarda, siamo di fronte all’ennesima inutile autodifesa dei giornalisti, che si ostinano a comportarsi come se dovessere difendere un fortino dagli attacchi esterni.

Cari miei: i tempi cambiano e tutto si evolve. Se non vi sbrigate a capirlo, non ci sarà più nessun giornale da difendere. Perché nessuno vi chiede di fare anche i baristi e i registi, ma è nel diritto della proprietà il voler differenziare il proprio business (ché i giornali questo sono adesso: un business). Anzi, sarebbe proprio nel vostro interesse; solo così potrete fronteggiare la crisi economica dei quotidiani e continuare “liberamente” nel vostro lavoro.

Altrimenti, sarebbe proprio il caso che iniziaste a capire come si fa un Martini Dry.

Lotta di classe

5 febbraio 2014

“C’è una lotta di classe, è vero. Ma è la mia classe, la classe ricca, che sta facendo la guerra, e stiamo vincendo”.

Warren Buffett

“Io non immaginavo che in Italia oggi ci fosse tanta povertà”

7 aprile 2013

La frase che ho usato come titolo è stata pronunciata qualche giorno fa a Civitanova Marche dal nostro presidente della Camera, Laura Boldrini (al minuto 2,28 del video postato sotto).

A mio avviso testimonia ancora una volta quello che penso della classe politica che ci ha governato negli ultimi venti anni: ha perso completamente il contatto con la realtà.

I politici non hanno proprio il polso della situazione, non sanno cosa patisce la gente comune, gli sforzi e le rinunce che quotidianamente molti devono fare non per fare le vacanze in Sardegna d’estate, ma per mangiare, per mettere insieme il pranzo con la cena.

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