Posts Tagged ‘crisi’

Editori, redattori e direttori. Ovvero: i deliri di chi comanda nei giornali

27 settembre 2016

Qualche anno fa mi trovavo a lavorare per un giornale (non dirò il nome così sarà impossibile risalire all’identità delle persone che saranno citate in questa storia) dove mi succedevano delle cose bislacche. Di giornali ne ho girati tanti, ma quello che accadeva in quella redazione è difficile da spiegare. Anzi, è proprio impossibile se non si è vissuto in prima persona.

Preso dalla “nostalgia”, mi sono andato a rileggere alcuni vecchi scambi di comunicazioni interne e mi sono imbattuto in una mail del direttore che è assolutamente folle. E’ una mail che, a mio avviso, mostra uno dei motivi per cui i giornali italiani vanno male: sono diretti da gente spesso fuori dal tempo chiusa nel guscio delle proprie convinzioni.

La mail comincia così: (more…)

L’Europa questa mattina, dopo il voto greco

6 luglio 2015

commodore 64 syntax error

Aforismi/30

20 febbraio 2015

Per disprezzare il denaro bisogna appunto averne, e molto.

Cesare Pavese

Editoria in crisi

14 febbraio 2015

A proposito di quello che dicevo un po’ di tempo fa… e che a quanto pare non sono l’unico a pensare:

paolo madron

La (ridicola) mafietta di carta

15 dicembre 2014

[…] Anche in questo caso la storia è assai misera. E non ha nulla della grandiosità tragica delle mafie. Le storie dei giornalisti italiani sono storie di Inpgi e Casagit, di pensioni che stanno per maturare, di piccoli privilegi di persone stanche e ciniche, che in gioventù hanno sognato il mestiere più gratificante del mondo e oggi attendono il prossimo invito al talk tv. Incrociate e riconosciute per strada, ma sempre più disintermediate, come si dice ora.

Di qui chiusure, frustrazioni, disperate difese di posizioni. E si fottano i giovani che sono dietro. Che magari sono pure bravi, ma non sanno e non possono aprire la guerra della rottamazione nelle redazioni che sono dei soviet, con direttori che restano imbalsamati per decenni, tra copie che crollano e colophon che crescono a dismisura per tenere a bada gli impazienti. Niente mafia, insomma, anche in questo caso. Il capitolo finale della storia dei giornali italiani è solo una piccola vicenda di privilegi, bollini e umanissime miserie.

Claudio Velardi per Il Foglio

Quando il fuoco si spegne

2 ottobre 2014
Sito di Repubblica Palermo, 30/09/14, ore 19,30

Sito di Repubblica Palermo, 30/09/14, ore 19,30

 

Qui trovate il link all’articolo. Ma il sommario potrebbe cambiare…

Vivere con i genitori da adulti: guida per sopravvivere

22 gennaio 2014

In Gran Bretagna il 25% dei giovani adulti vive ancora con i genitori, per vari motivi: mercato del lavoro in calo, eccessivo costo degli affitti e – non nascondiamocelo – comodità nell’avere qualcuno che fa tutto al posto proprio.

Non conosco le cifre specifiche della situazione italiana, ma immagino che le percentuali dei giovani adulti che vivono con “mammà” siano maggiori che Oltremanica, vuoi perché la crisi economica è molto più acuta o vuoi perché noi italiani siamo famosi per essere “mammoni” (“bamboccioni”, direbbe qualcuno).

Quindi il Guardian ha stilato una breve guida per sopravvivere a “casa dei tuoi” senza impazzire. Vale per gli inglesi, a maggior ragione vale per gli italiani. Eccola:

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Soros: “Quella sulla lira? Fu una buona speculazione”

15 Maggio 2013

Giusto due piccole note a margine all’articolo postato sotto:

1- Solo in Italia possiamo essere così coglioni da dare un premio – seppur solo letterario – a un conclamato  e reoconfesso nemico del popolo e dello Stato italiano come George Soros.

2- Dice Soros: «Le crisi finanziarie non sono causate dagli speculatori, ma dalle authority che creano regole sbagliate che consentono agli speculatori di porre in essere quello di cui poi vengono incolpati». Mi pare un ottimo ragionamento. Come dire: “Le rapine in banca non avvengono per colpa dei rapinatori, ma delle banche che hanno tutti questi soldi nelle loro casseforti e della loro scarsa sicurezza che consente ai rapinatori di porre in essere quello di cui poi vengono incolpati”. Ovvio, no?

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di Francesco Spini per “la Stampa”

Ventuno anni dopo, «nessun rammarico». Nel 1992 con il suo fondo Quantum, George Soros portò la lira al collasso, causando una svalutazione del 30% per la moneta tricolore che rischiò di far collassare le finanze pubbliche. Ecco, ventuno anni dopo, seduto a un tavolo di un hotel del centro di Udine dove arriva per ritirare il premio letterario internazionale Tiziano Terzani per il suo ultimo libro sulla crisi, all’interno del festival «Vicino/lontano», non mostra ripensamenti di sorta.

«Ai tempi presi una posizione sulla lira perché avevo sentito dichiarazioni della Bundesbank» secondo cui non avrebbero sostenuto la moneta oltre a un certo punto. Nulla di segreto, sottolinea, «si trattava di dichiarazioni pubbliche, non ho avuto contatti personali». E oggi, al ricordo, non usa giri di parole: «Quella fu una buona speculazione».

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“Io non immaginavo che in Italia oggi ci fosse tanta povertà”

7 aprile 2013

La frase che ho usato come titolo è stata pronunciata qualche giorno fa a Civitanova Marche dal nostro presidente della Camera, Laura Boldrini (al minuto 2,28 del video postato sotto).

A mio avviso testimonia ancora una volta quello che penso della classe politica che ci ha governato negli ultimi venti anni: ha perso completamente il contatto con la realtà.

I politici non hanno proprio il polso della situazione, non sanno cosa patisce la gente comune, gli sforzi e le rinunce che quotidianamente molti devono fare non per fare le vacanze in Sardegna d’estate, ma per mangiare, per mettere insieme il pranzo con la cena.

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Ribellarsi al Pbm

5 febbraio 2013

Il Fondo monetario internazionale (Fmi) attacca l’Argentina. E il Presidente della Nazione Cristina Kirchner risponde per le rime. Usando Twitter: 28 tweet in mezzora. Quasi un record.

Ma ecco cosa scrive la “Presidenta”:

Dove stava il FMI che non ha potuto accorgersi di nessuna crisi? Dove stava quando si formavano non bollicine bensì mongolfiere speculative? Dove stava uno dei suoi ex direttori (lo spagnolo Rodrigo Rato, ndr) quando Bankia, la banca che lui dirigeva, ha dovuto essere aiutata con miliardi di euro? Oggi la Spagna ha il 26% di disoccupati, in gran maggioranza giovani e sfrattati. In quali statistiche sono raffigurate queste tragedie? Quali sono i parametri o le “procedure” con cui il FMI analizza i paesi falliti che continuano ad indebitarsi, con popolazioni che hanno perso la speranza? Che succede con i paesi emergenti come noi che hanno sostenuto l’economia mondiale nell’ultimo decennio e a cui oggi vogliono mettere in conto i piatti rotti da altri? Conoscete qualche sanzione del FMI, qualche decisione contro questi altri che si sono arricchiti e che hanno fatto fallire il mondo? No, la prima misura che prende il FMI è contro l’Argentina. (more…)