Posts Tagged ‘Berlusconi’

Italia in svendita

25 settembre 2013

Ma tutti quelli che oggi si stracciano le vesti per la svendida del patrimonio industriale italiano, dov’erano negli anni ’90? Dormivano?

Anche perché la classe politica non mi sembra cambiata di molto negli ultimi 20 anni.

Ma voi continuate pure a votarli, non vi preoccupate.

Un Governo, un perché

13 settembre 2013

“Non è vero che non facciamo niente, facciamo una fatica enorme a tenere in piedi questo governo”.

E’ quanto ha detto a Torino il presidente del Consiglio Enrico Letta, intervenendo durante la 47/esima Settimana sociale dei cattolici italiani.

Dalle sue parole, quindi, si evince ciò che fortemente gli italiani sospettavano da tempo: il compito principale di questo Governo è tenere in vita questo Governo. Null’altro.

La Repubblica delle Banane: dove la politica è scimmia della realtà

16 luglio 2013

Di Kaspar Hauser per l‘Irregolare

Va bene, ha dato dell’orango a un ministro della Repubblica. E cosa aspettarsi dall’odontotecnico di Bergamo? Quello che è indagato nell’ambito dell’affaire Antonveneta; quello che confondendo libertà d’espressione a crassa provocazione ha mostrato la famigerata maglietta con le vignette sul profeta Maometto; quello che fa leggi imbarazzanti e insufficienti che poi ribattezza “porcate“; quello che attualmente è vicepresidente del Senato. No, dico, cosa aspettarsi? E’ un poveretto, è evidente, non è nemmeno colpa sua. No no. La colpa è di chi lo ha eletto. Ma non è nemmeno vero. Nessuno lo ha eletto. Qualche disgraziato ha votato quel suo partito da osteria, quella Lega Nord che i raffinati sociologi della carta stampata hanno definito come “espressione del malessere del Nord” (sono del Nord, non mi sento niente bene, ma giuro che non parlo coi rutti) ma è che è poco più di un’accozzaglia di parvenu senza cultura e intelligenza. Un po’ di meschinità e furbizia bastano e avanzano per fare carriera politica in questo paese.

Il problema non è Calderoli, e le sue dimissioni non cambieranno alcunché. E’ la classe dirigente il problema, questa oligarchia rinchiusa e rabbiosa, che scimmiotta la democrazia. Il presidente della Repubblica, che è noto per l’acutezza di analisi (in Ungheria gli vogliono ancora bene), si è detto indignato per “l’imbarbarimento della vita civile”. Ehm, Napo ‘scolta, quella non è vita civile. Noi altri, qui sotto, mica siamo così ebeti. Abbiamo ancora una certa educazione. Lavoriamo (a volte è un’impresa) e paghiamo le vostre assurde tasse. Aspettiamo che saldiate i vostri debiti con le aziende, così che le aziende possano pagare stipendi e magari assumere qualcuno. Ci barcameniamo per la vostra ipertrofica e burocratica ignoranza del mondo.

Quella che si è imbarbarita è la vita politica: tra “vaffa” istituzionali, oranghi e altri animali, mignottame vario, il tutto condito da una incapacità senza precedenti.

Quel che voglio dire è che l’orango è un problema non tanto per l’insulto idiota del vicepreseidente del Senato, ma perché la politica è diventata scimmia della realtà. E i politici sono diventati scimmie della gente. Non c’è da stupirsi quindi che questa sia una repubblica delle banane.

Berlusconiadi

12 luglio 2013

In un Paese normale, se il capo di un partito venisse condannato in via definitiva con tanto di interdizione dai pubblici uffici, nessuno griderebbe al “gomblotto” (a torto o ragione), ma tutti i suoi compagni di partito farebbero a gara a prendere le distanze da lui.

E con questo non voglio dire né che sia un bene né che sia un male: è solo un dato di fatto.

La cocaina di Emilio Colombo

25 giugno 2013

È morto Emilio Colombo, senatore a vita, 93 anni, ultimo padre costituente rimasto in vita, esponente di spicco della fu Democrazia cristiana.

Presidente del Consiglio dal 1970 al 1972, 31 volte ministro di qualche governo, compreso un interim nel suo.

Questo è quello che tutti diranno di lui. Quello che andrebbe invece ricordato è che nel 2003 fu sfiorato dall’inchiesta denominata “Cleopatra” sullo spaccio di cocaina nella capitale, che coinvolse vari nomi illustri.

In quell’occasione si scoprì che il neo senatore a vita Colombo, che non fu mai indagato perché il consumo non costituisce reato, usava due finanzieri della sua scorta per fare arrivare la droga direttamente nei suoi uffici parlamentari.

I due agenti delle Fiamme Gialle, che poverini (dico davvero) erano solo l’ultimo anello della catena di comando, sono pure stati condannati per questo. Invece a Colombo non è successo nulla.

In un Paese normale, un parlamentare scoperto a fare una cosa del genere sarebbe stato messo alla pubblica gogna e cancellato a vita dai pubblici uffici (altro che Berlusconi con le donnine, che se non altro fa tutte le sue cose nelle sue proprietà). In Italia invece è passato quasi sotto silenzio. E adesso pochi se ne ricordano.

Quello che mi domando inoltre è: visto che Colombo dichiarò che usava la cocaina per “fini terapeutici”, per curare quindi una qualche malattia; e che non mi risulta che superati gli 83 anni sia guarito da quella qualche malattia; da chi, il senatore Colombo, si è fatto portare la cocaina negli ultimi dieci anni di vita?

La destra italiana, morta di mediocrità

13 giugno 2013

di Marcello Veneziani per Il Giornale

Non è morta d’identità ma di nientità, non è morta di estremismo ma di mediocrità. Non è morta di saluti romani ma d’imitazioni maldestre. La sua scomparsa non lascia tracce di sé. Nessuna delle critiche di gestione mosse alla destra si può attribuire alla sua storia, alla sua indole e ai suoi valori; anche gli aspetti peggiori, come quelli che hanno preso il nome e il faccione simbolico di Fiorito, non nascono dalla sua storia. Erano modi di adeguarsi all’andazzo, tentativi di mostrare che erano uomini di mondo, sapevano stare al potere e in società, sanno come si usa, non sono mica fessi.

A volte si sono adeguati alla caricatura del berlusconismo, uniformandosi al suo lato peggiore. A volte hanno cercato di compiacere la sinistra, i poteri che contano, i media ostili. Senza peraltro riuscirci. Hanno avuto paura di spingersi troppo, di osare. Temevano di perdere il posto, ma l’hanno perso lo stesso, perdipiù senza gloria e senza la gratitudine dei loro elettori di sempre.

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La morale dei moralisti

10 giugno 2013

Questi sono i fatti.

Gian Paolo Serino, ex giornalista di Repubblica deluso dal quotidiano per cui lavorava e dai suoi colleghi, decide di fare un esperimento piuttosto semplice: visto che a Repubblica fanno tutti i moralisti su Berlusconi e sono sempre in prima fila a bacchettare l’uso improprio del corpo delle donne in televisione, cosa succederebbe se una velina si mostrasse interessata a uno dei giornalisti?

Serino lancia quindi l’amo, a cui qualcuno alla fine abbocca.

Quante pagine, quanti articoli, quanti editoriali contro le veline colpevoli di rovinare il mondo con la loro giovanile sensualità d’ammiccamento.

Ebbene: appresa la lezione di Repubblica un anno fa mi sono finto una velina, Costanza Caracciolo e guarda caso chi è stato il mio corteggiatore più accanito e spregiudicato? Ma certo! Dario Cresto-Dina: integerrimo vicedirettore 60enne (quasi l’età di Berlusconi) che alla finta Costanza (io) quasi 19enne ha inviato messaggi e mail di ogni genere.

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I 10 Saggi

31 marzo 2013

C’è Onida, corazziere ad honorem per gli immani sforzi compiuti per difendere le interferenze del Quirinale nelle indagini sulla trattativa Stato-mafia e per negare l’ineleggibilità di B., dunque molto saggio.
C’è Giovannini, il presidente Istat che fu incaricato di studiare i costi della politica, ma alla fine si arrese stremato, dunque molto saggio.
C’è Pitruzzella, già associato allo studio Schifani, dunque garante dell’Antitrust e molto saggio.
C’è Rossi, il solito banchiere uscito dai caveau di Bankitalia, dunque molto saggio.
C’è Violante, quello che si vantava con B. di non avergli toccato le tv e il conflitto d’interessi, dunque molto saggio.
C’è Mauro, già Pdl, ora montiano, ma sempre Cl, dunque molto saggio.
C’è Quagliariello, che strepitò in aula contro gli “assassini” di Eluana, dunque molto saggio.
C’è Bubbico, già indagato e prosciolto per la buona politica in Lucania, dunque molto saggio.
C’è il leghista Giorgetti, che intascò una mazzetta da Fiorani, poi con comodo la restituì, dunque molto saggio.

Se questi sono saggi, i fessi dove sono?

di Marco Travaglio, per Il Fatto Quotidiano del 31 marzo 2013

Beppe Grillo: la democrazia giusta e quella sbagliata

9 marzo 2013

Hanno provocato un po’ di polemiche le dichiarazioni di Beppe Grillo al Time, che ha detto di non accontentarsi del 25 o 30 per cento per il MoVimento 5 Stelle, ma di volere arrivare al 100 per cento.

Per poter poi, dice lui, sciogliere il movimento e lasciare il parlamento in mano a cittadini veri, non a politici.

“Pericolo per la democrazia”, “inquietante”, “fa paura”: sono alcuni dei commenti che ho sentito in televisione da giornalisti e politici sul proposito “totalitario” di Grillo.

Eppure io non vedo cosa ci sia di sbagliato nell’obiettivo del comico di Genova: se il 100 per cento degli elettori italiani decidesse di votare liberamente il MoVimento 5 Stelle, quale sarebbe il problema? Forse che la democrazia funziona ed è giusta solo entro certe percentuali?

Riepilogo del mese (febbraio 2013)

27 febbraio 2013

Il Papa ha preso un master allo Zecchino d’Oro.
Pistorius sarà chiamato da Napolitano per formare un Governo.
Oscar Giannino ha sparato al suo partito gambizzandolo.
Berlusconi sarà eletto al prossimo conclave.
Il Grillo è diventato un leopardo.
Bersani… non pervenuto.