Tusio De Iulis, dell’associazione “Aiutiamoli a vivere”, racconta come si vive oggi nella capitale irachena. Fra bombe, guerre, mine e acqua inquinata. “Ci sono 44 gradi. E l’estate non è ancora arrivata”.
di Alessandro Biancardi per Prima da Noi
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ABRUZZO. Squilla il telefono. Il numero è lunghissimo… +964. Che prefisso è? Deve essere dall’altra parte del mondo…
Pronto? «Ciao sono Tusio»
Tusio, ciao, dove cavolo sei?
«Ti chiamo da Baghdad»
Accidenti, nessuno mai mi aveva chiamato da lì… ma non torni più?
«Mi hanno annullato il volo ed ora devo attendere il 28 giugno, ormai è finito pure il vino… mi dovrò accontentare di quello libanese… da voi fa caldo?»