Posts Tagged ‘Afghanistan’
27 luglio 2018

Elin Ersson è una studentessa e attivista svedese di 21 anni balzata recentemente alle cronache mondiali grazie a questa protesta.
Per farla breve, la giovane ha postato un video su Facebook in cui si è opposta al rimpatrio di un cittadino afghano. Ersson, rifiutando di sedersi, ha interrotto le operazioni di decollo costringendo il capitano dell’aereo a far scendere dal velivolo sia lei che il cittadino afghano.
“Vittoria!” gridano tutti.
Bah, vediamo meglio come sono andate le cose in realtà.
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Tag:aereo, Afghanistan, asilo politico, domanda di asilo, Elin Ersson, guerra, immigrazione, leggi, sentenza, Svezia
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3 ottobre 2015
La Russia di Putin si è messa d’accordo con il governo siriano di Assad per intervenire in prima persona per combattere l’Isis e ribelli che ormai da anni stanno destabilizzando l’area e sgozzando gli infedeli.
Gli Stati Uniti, con alla testa il presidente Obama, stanno protestando perché:
1- Sarebbero forse stati colpiti dei civili;
2- Invece di attaccare l’Isis, i caccia di Putin starebbero bombardando i ribelli “moderati” (ovvero quelli di Al-Nusra e Al Qaeda).
Cioè, ma davvero? Davvero gli Usa si permettono di fare la predica a Putin per qualche (purtroppo inevitabile) morto civile? Cioè, gli Usa???
Quegli stessi Stati Uniti che hanno invaso l’Iraq con le prove inventate delle armi di distruzione di massa, provocando centinaia di migliaia di morti civili?
Quegli stessi Stati Uniti che con la scusa di abbattere il regime di Gheddafi hanno invaso la Libia scatenando, in uno territorio fino a quel momento pacifico, una sanguinosa guerra civile e tribale?
Quegli stessi Stati Uniti che fino a un paio di anni fa ci dicevano che Al Qaeda era responsabile dell’attentato alle Torri Gemelle e andavano a caccia dei suoi leader in ogni parte del globo?
Quegli stessi Stati Uniti che proprio ieri sera hanno bombardato “per errore” un ospedale in Afganistan uccidendo decine di persone (al momento si parla di 9 morti e una trentina di dispersi)?
Obama, ma sei serio?
Se non fosse che c’è una marea di persone che crede a tutto quello che dicono al di là dell’Oceano, ci sarebbe da farsi un bel po’ di risate.
Tag:Afghanistan, Al Qaeda, Bashar al Assad, brigata al Nusra, guerra civile, intervento, Isis, morti civili, Obama, Osama Bin Laden, Siria, Stati Uniti, torri gemelle, Usa, Vladimir Putin
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23 agosto 2014
“Noi oggi ci scandalizziamo per la ferocia dei guerriglieri dell’Isis (che chiamiamo ‘terroristi’ perché tutti coloro che ci combattono sono, ai nostri occhi, terroristi, solo noi non lo siamo) che mozzano le teste ai nemici e uccidono anche i bambini (che li seppelliscano vivi mi sembra una leggenda propagandistica tipo quella d’antan che voleva che i comunisti mangiassero i bambini). Ma nella prima guerra del Golfo, nel 1990, i bombardamenti americani hanno ucciso 160 mila civili, fra cui 39.812 donne e 32.195 bambini (dati al di sopra di ogni sospetto: del Pentagono) che non sono meno bambini dei bambini curdi e sciiti o dei nostri bambini. Ma nessuno, in Occidente, si scandalizzò”.
Massimo Fini – Il Fatto Quotidiano
Tag:Afghanistan, bambini, bimbi, guerra, guerra del Golfo, Iraq, Isis, morti, Obama, Occidente, Saddam Hussein, terrorismo
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11 marzo 2014
di Massimo Fini per Il Fatto Quotidiano dell’8 marzo 2014
Il segretario di Stato americano John Kerry ha affermato: “I russi invadono un altro Paese sulla base di pretesti fabbricati ad arte” e ha lamentato, come gli alleati europei, “la violazione del territorio di uno Stato sovrano“. Ebbene che cos’è stato nel 1999, quando l’11 settembre era ancora di là da venire, il bombardamento per 72 giorni di una grande capitale europea, Belgrado, se non la violazione dell’integrità di uno Stato sovrano, la Serbia, che aveva i suoi problemi interni come oggi ha l’Ucraina, con la differenza che in quell’occasione ci furono 5.500 morti? Che cos’è l’invasione dell’Afghanistan (2001) e la sua occupazione mantenuta prevalentemente con l’uso dell’aviazione e con gli aerei-robot, i Dardo senza pilota ed equipaggio, ma armati di missili, in una guerra che dura da 13 anni ed è la più lunga dai tempi di quella dei Trent’anni (più di 100 mila morti civili)?
Che cos’è l’aggressione all’Iraq nel 2003 se non l’invasione “di un Paese sulla base di pretesti fabbricati ad arte”, nel caso le “armi di distruzione di massa” che Saddam non aveva più perché, dopo che Stati Uniti, Francia e Urss, gliele avevano fornite, il rais di Baghdad le aveva usate sui curdi e i soldati iraniani (160 mila morti nella guerra all’Iraq)? Che cos’è l’aggressione alla Somalia (2006/2007), via Etiopia (Paese di specchiata rispettabilità democratica), perché le Corti Islamiche avevano avuto il torto di sconfiggere “i signori della guerra ” locali e di aver riportato un po’ di ordine e di unità in quel Paese? Che cos’è l’aggressione alla Libia (2011) per togliere di mezzo un dittatore , che qualche seguito nel suo popolo ce l’aveva, e mettere al suo posto non si sa bene chi?
A Paolo Guzzanti suona “terribile il cingolo dei carri armati”. A me il rombo dei bombardieri.
Tag:Afghanistan, Belgrado, Iraq, John Kerry, Libia, Putin, Saddam Hussein, Serbia, Somalia, Ucraina
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4 marzo 2014
“Da quando il governo degli Stati Uniti sottoscrive e difende sinceramente il concetto di sovranità e integrità territoriali? Certamente non lo stanno facendo in Siria. E sicuramente non lo hanno fatto neppure quando hanno attaccato la Libia. E nemmeno quando hanno invaso l’Iraq. E sicuramente non lo hanno fatto neppure quando hanno attaccato la Serbia a favore del Kosovo, riconoscendo poi l’unilaterale dichiarazione di indipendenza del Kosovo stesso. Il governo degli Stati Uniti rispetta sovranità e integrità territoriali solo da un punto di vista meramente formale, poi però sceglie attentamente a chi accordarle”.
Marcus Papadopoulos – commentatore politico intervistato da Russia Times
Tag:Afghanistan, Crimea, integrità territoriale, invasione, Iraq, John Kerry, Kiev, Kosovo, Libia, Obama, Putin, Russia, Serbia, Siria, sovranità territoriale, Stati Uniti, Ucraina
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4 dicembre 2012
Articolo di Robert Fisk pubblicato a pagina 10 dell’Independent il 6 dicembre 1993.
Il titolo è: “Il combattente anti-sovietico mette il suo esercito sulla strada della pace”.
Nell’occhiello c’è scritto: “L’uomo d’affari saudita che reclutava mujaheddin, ora li usa per un progetto su vasta scala in Sudan. Robert Fisk lo ha incontrato ad Almatig”.
Insomma, davvero un operatore di pace. Magari potrebbe vincere il Nobel. Ma di chi stiamo parlando?
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Tag:Afghanistan, Independent, intervista, Nobel, Osama Bin Laden, pace, Robert Fisk, Sudan
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20 agosto 2011
La legge del taglione è una legge che era usata da molte popolazioni antiche. Consiste in pratica (e un po’ semplicisticamente) nel biblico “occhio per occhio, dente per dente”.
Solitamente nella civiltà moderna viene condannata dalla comunità internazionale in quanto incivile e triviale. Eppure ci sono delle democrazie che continuano a usarla.
Certo, non la chiamano così, ma la usano. La sostanza è la stessa.
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Tag:Afghanistan, guerra, Israele, legge del taglione, Palestina, ritorsioni, Stati Uniti, Usa
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22 marzo 2011

Un simpaticissimo soldato americano sorride all'obiettivo mentre solleva la testa inerme di un civile afghano che la sua squadra ha appena ucciso
Alcuni simpatici soldati statunitensi si fanno delle foto ricordo da mostrare ai nipotini con alcuni civili afghani che hanno appena fatto fuori.
Il battaglione americano viene subito ribattezzato “Kill Team”.
Le foto diventano pubbliche. La Us Army chiede scusa.
Visto sullo Spiegel International e ripreso solo da pochi organi di stampa.
Tag:Afghanistan, civili morti, foto, guerra, Kill Team, Spiegel, US army
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