La liberté de la presse

Chi segue questo modesto blog, sa che non ho una buona opinione del giornalismo italiano, che giudico di bassa qualità. Tuttavia questo post è dedicato a tutti quelli che cianciano spesso di “libertà di stampa” in Italia, biascicando di “censura” e di “editoria corrotta dai gruppi industriali e dalla politica”, senza sapere che spesso (purtroppo) la situazione all’estero è la stessa. Se non peggiore a volte.

In Francia hanno beccato il Presidente della Repubblica francese François Hollande con l’amante, un’attrice di nome Julie Gayet. A fare lo scoop è stato Closer, un settimanale transalpino. La notizia ha fatto il giro del mondo, mentre in Francia i giornali l’hanno letteralmente taciuta, motivando la decisione con il “rispetto della privacy”.

Non solo: tramite il suo avvocato, la Gayet è riuscita anche a far rimuovere le immagini dello scandalo dal sito del magazine. Se non è censura questa…

Pensate cosa sarebbe successo in Italia o in Inghilterra, dove alla stampa nazionale piace un sacco sfruculiare nei letti dei politici. Oppure pensate a cosa avrebbe strillato Repubblica in prima pagina per giorni e giorni, se al posto di Hollande ci fosse stato Berlusconi. O a quello che avrebbero detto gli “oppositori” se fosse stato Berlusconi a chiedere tramite i suoi avvocati di cancellare le immagini della scappatella.

Ma si sa, c’è censura e censura, c’è quella buona e quella cattiva.

E così, mentre il britannico Financial Times dedica la copertina al faccione sorridente dell’amante del Presidente francese, Le Monde e Libération hanno giusto una finestrella di richiamo in prima pagina. E solo per chiedersi se ci sia ancora possibilità di privacy per chi siede all’Eliseo. La privacy invece per i giornali francesi non era mai stata un problema, quando a essere beccati con le mani nella “marmellata” erano stati il Presidente americano Bill Clinton, con Monica Lewinsky e i suoi sigari, e Silvio Berlusconi con i suoi bunga bunga.

Altro che diritto alla privacy: la faccenda, cari “colleghi” francesi, è ben più complicata. Come riassume ottimamente Stefano Montefiori per il Corriere della Sera:

Al di là del rilievo, colpisce anche il taglio degli articoli. All’estero, la notizia è soprattutto che il presidente della Repubblica francese, uomo con molte responsabilità tra le quali quella dell’arsenale atomico, potrebbe avere eluso ogni ragionevole misura di sicurezza per andare in motorino a incontrare l’amante, con la guardia del corpo ridotta a portare i croissant; in Francia, il punto sembra invece essere che il settimanale Closer ha infranto la privacy del presidente.

liberation

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