Femminicidio e omofobia

In Italia stiamo assistendo in questi mesi a dei veri deliri giuridici.

1- Stiamo per varare una legge contro l’omofobia. L’omofobia, secondo l’enciclopedia Treccani, è la “paura dell’omosessualità, sia come timore ossessivo di essere o di scoprirsi omosessuale, sia come atteggiamento di condanna dell’omosessualità”. In quanto tale, quindi, il reato di “omofobia” sarebbe un reato di opinione, in quanto si vieterebbe al cittadino di avere paura o di odiare privatamente qualcuno.

Se invece intendiamo la legge contro l’omofobia come intesa a punire le aggressioni nei confronti dei gay, mi pare che il reato di aggressione esista già, e anche le aggravanti dovuti a motivi razziali o discrimatori. Correggetemi se sbaglio.

Non solo quindi il reato di omofobia sarebbe un’aberrazione giuridica, ma sarebbe anche inutile.

2- Il reato di femminicidio invece riesce nell’incredibile intento di essere discriminatorio sia nei confronti degli uomini che delle donne. Stabilisce infatti per legge una disparità di genere assurda, per cui se una donna uccide un uomo che la tradiva, viene accusata di omicidio, se succede il contrario arriva l’accusa di “femminicidio” con tutte le aggravanti connesse. Inoltre, è razzista anche nei confronti delle donne, che vengono così considerate ufficialmente dallo Stato italiano degli essere deboli e fragili, da proteggere in misura maggiore rispetto al normale. Altro che parità dei sessi…. Ma le femministe tacciono, chissà come mai.

Conclusioni – La cosa davvero triste non è che il Governo italiani provi a varare queste due leggi (e ci riuscirà), ma che quasi nessuno intervenga per far notare l’assurdità delle stesse.

Si spera, tuttavia, che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea possa bocciare i due provvedimenti, vista l’assurdità giuridicamente intrinseca.

E quando l’Unione Europea rimane l’ultima possibilità di raziocinio, vuol dire che siamo messi piuttosto male.

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3 Risposte to “Femminicidio e omofobia”

  1. Savdini Says:

    è il delirio di onnipotenza del politicamente corretto.
    nel primo caso, non si è liberi di odiare o temere chi sacrosantemente si vuole. Viene imposto pure questo. e, ovviamente, non parlo di violenza legata a tale odio o timore.
    nel secondo caso, la disparità tra i sessi enfatizzata da un tale provvedimento giuridico risulterebbe lampante anche ad un povero scemo. Disparità che, intendiamoci, a me va anche bene, nell’accezione di “diversità” fra i sessi. Quel che è poi ridicolo è che le stesse persone che invocano la legge contro il femminicidio sono le stesse che blaterano di parità dei sessi.
    Ma la contradditorietà fa parte del ben pensare.

  2. alepeluso Says:

    L’ha ribloggato su alessandrapeluso.

  3. Mostri giuridici | Says:

    […] ricollegarmi a quanto da me detto qualche settimana fa, ecco un ottimo articolo di Marcello […]

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