Uccidere se stessi: in lotta per la stessa identità

Genova: dall’antica Grecia a Pirandello
di Massimo Janigro

Ci ha sconvolto e non poco un fatto di cronaca avvenuto a Genova. Con il dovuto rispetto per familiari della vittima e dell’assassino, ci è sembrato di leggere un racconto mitologico greco, o – nella modernità – un’opera pirandelliana.

Raccontano i giornali che un trentenne ‘camallo’ genovese ha ucciso un altro trentenne ‘camallo’ genovese. E fin qui una storia di crimine ordinaria, non troppo originale.

Ma oltre a questa, c’è un’altra coincidenza tra la vittima e il carnefice: l’omonimia tra i due. Omonimi, omologhi nel loro ruolo, concittadini e coetanei.

Parrebbe la storia di due persone in conflitto per un’identità; o di un uomo che uccide l’altro come fosse se stesso, per colpire se stesso.

C’è dell’antico in questo gesto, il mito greco che ispira Pirandello. Peccato che non ci sia nulla di fantasioso nella storia di cronaca.

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