Pugilato:violenza=Rai:merda

Roberto Cammarelle. Quando la boxe fa audience però conviene trasmetterla, vero?

La Rai ha deciso di non trasmettere più in prima serata sport come pugilato, judo, lotta e taekwondo per un incomprensibile rispetto delle ‘fasce protette’ e per tutelare i minori.

Per la Rete nazionale infatti questi sarebbero sport violenti la cui visione va sconsigliata ai giovani.

Un’offesa gratuita e senza pari a sport nobili e dalla tradizione anche millenaria (nel caso della boxe, per esempio).

Fortunatamente le proteste e le reazioni non sono tardate ad arrivare.

“Tale decisione rappresenta un affronto alla storia dell’olimpismo e dello sport italiano, nonchè l’esatto contrario di quello che viene normalmente definito ‘servizio pubblico’”, ha detto il presidente del Coni Gianni Petrucci.

Franco Falcinelli, presidente della federazione pugilistica italiana (Fpi), ha detto che “associare una disciplina sportiva ed olimpica come il Pugilato a manifestazioni di tipo violento è sconcertante e degna di una ignoranza culturale che la Rai in quanto servizio pubblico non può tollerare“.

“La pregherei di informare i suoi collaboratori – scrive ancora Falcinelli in una lettera al direttore generale della Rai Luigi Gubitosi – che il pugilato è lealtà, educazione al rispetto delle regole e dell’avversario, è verità della competizione ed è uno sport ‘pulito’ da consigliare alle giovani generazioni per migliorarne le qualità morali ed umane. Vorrei evidenziare quanto il pugilato non sia stato mai protagonista di episodi di violenza sul campo, come invece siamo abituati ormai a vedere nell’ambito di altri sport”.

“Chi ha preso questa decisione assurda e che mi addolora deve vergognarsi. E che vuol dire tutelare i minori? Allora un minorenne che pratica la boxe è forse un deviato? Per questa decisione sarebbe da schierarsi con le armi in pugno, è una cosa che non posso accettare”, commenta l’ex pugile campione del mondo Nino Benvenuti.

E infine, concludo con le parole di un grandissimo (nonché mio amico), il campione olimpico Roberto Cammarelle: “E’ una decisione assurda, incomprensibile, visto che discipline come la mia, la lotta, il judo e il taekwondo sono tutto tranne che violente. Sicuramente sono più educative di certi programmi in tv”.

Per la cronaca, la Rai – travolta dalle polemiche – hai poi precisato che: “Non c’è alcuna disposizione che vieti la trasmissione sui canali Rai Sport 1 e Rai Sport 2 di discipline sportive, tra l’altro anche olimpioniche, come la boxe, il judo, il karate. Lo spostamento della messa in onda campionato italiano di Pugilato in seconda serata, invece che in prima, tra l’altro un evento registrato, è stata una scelta che nulla ha a che vedere con questioni legate a fascia protetta o presunta violenza dello sport in questione”.

Tuttavia, tutti gli amanti della noble art si aspettano un concreto passo indietro da parte del Rete pubblica.

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Una Risposta to “Pugilato:violenza=Rai:merda”

  1. cekketto Says:

    che merde!!!!
    Una massa di idioti basta che va in onda carlo conti per loro!!!

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