Una giornalista torinese di una testata torinese qualche giorno fa era in via Roma, una via centralissima di Torino. Anzi, la più centrale e piena di negozi.
Siccome aveva parcheggiato la macchina in un posto dove non si può, i vigili le appongono una multa sul cruscotto. La giornalista quando torna verso la sua vettura, nota la multa e i vigili che nel frattempo si sono allontanati, anche se non di molto.
La signora allora risale subito in macchina e si lancia all’inseguimento dei civich. Li raggiunge, scende e inizia subito a sbraitare che lei è una giornalista del giornale X e che stava facendo un servizio per il giornale e che le devono subito levare la multa.
I vigili non cedono.
“Io conosco il comandante dei vigili, adesso lo chiamo se non mi togliete la multa”, dice più o meno.
I vigili non cedono.
La giornalista allora chiama davvero il comandante, che però dice che non è possibile togliere la multa perché il codice della strada è uguale per tutti e afferma di fidarsi dell’operato dei suoi uomini. Quindi se loro hanno deciso di elevare la multa, è giusto così.
Ma non finisce qui.
Perché la giornalista non se la cava solo con la multa e la delusione di non essere riuscita a far pesare la sua posizione, ma si becca altre due belle sanzioni: una multa per guida senza cintura (durante l’inseguimento) e una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale (per il linguaggio, diciamo, “colorito” utilizzato per convincere i vigili).
La storia mi è stata confermata dal comando dei vigili di Torino.
Pare poi – a quanto mi dicono – che il direttore di questa testata si sia arrabbiato parecchio con la sua collega per aver fatto fare una bella figura di merda al buon nome del giornale. E vorrei vedere!
Tag: arroganza, civich, giornalismo, giornalisti, multe, municipale, Torino, vigili
17 marzo 2012 alle 12:00 |
sti giornalisti arroganti…