Ho letto il libro “La pelle” di Curzio Malaparte. Un libro che se fosse scritto oggi, non solo non avrebbe avuto successo, ma probabilmente non sarebbe nemmeno stato pubblicato. Secondo me, chiaramente.
Il Generale Cork mi domandava che cosa fossero, in fondo, la Germania, la Francia, la Svezia. “Il Conte di Gobineau” rispondevo “ha definito la Germania les Indes de l’Europe.” “La Francia” rispondevo “è un’isola circondata di terra.” “La Svezia” rispondevo “è una foresta di abeti in smoking.” Tutti mi guardavano meravigliati, esclamando: “Funny!”. Poi mi domandava, arrossendo, se era vero che a Roma ci fosse una casa… eh… I mean… una casa di tolleranza per i preti. Io rispondevo: “Dicono che ce ne sia una, molto elegante, in via Giulia”. Tutti mi guardavano meravigliati, esclamando: “Funny!”. Poi mi domandava perché il popolo italiano, prima della guerra, non avesse fatto la rivoluzione per cacciar Mussolini. Io rispondevo: “Per non dare un dispiacere a Roosvelt e a Churchill, che, prima della guerra, erano grandi amici di Mussolini. Tutti mi guardavano meravigliati, esclamando: “Funny!”. Poi mi domandava che cosa fosse uno Stato totalitario. Io rispondevo: “È uno Stato dove tutto ciò che non è proibito, è obbligatorio”. Tutti mi guardavano meravigliati, esclamando: “Funny!”.
Tag: Curzio Malaparte, La pelle, libro, recensione
21 novembre 2011 alle 09:42 |
..allora che faccio , lo leggo o no?
:-)
Buongiorno!
21 novembre 2011 alle 12:02 |
Funny!
21 novembre 2011 alle 19:11 |
Consigliato, altro che no.