Rivoluzioni da tastiera

La giornalista Marina Petrillo fa la paternale ai manifestanti che sabato a Roma hanno devastato tutto, bruciando macchine, spaccando banche e lanciando pietre ed estintori.

Io, che non faccio parte di nessuna delle due o tre barricate (pacifisti, pacifinti e violenti), le rispondo che le rivoluzioni non si fanno col perbenismo e le belle parole. E lei dovrebbe saperlo, visto che conosce così bene la cosiddetta Primavera araba, di cui la protesta non violenta era solo una minima parte.

Come canta un gruppetto ska che conosco: “Ridi bene se conviene, ma tieniti la predica”.

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5 Risposte to “Rivoluzioni da tastiera”

  1. Cekketto Says:

    Ho addirittura sentito dire in tv che erano stati fatti dei corsi di preparazione alla violenza di domenica scorsa…
    Bellissima cazzata! E il popolo pesce…abbocca!
    Uh…i violenti…uuuuhhh che schifo…uuuuhhh quanti danni hanno fatto….sicuramente meno di quanto ne sta facendo la politica in questo preciso secondo nel quale sto scrivendo.
    Nunteregghecchiu’!!!
    Galilei…eretico.
    Robespierre…s’ha tajat’!
    Edison, Darwin, Gesu’, La resistenza, Colombo, Savonarola, Giovanna D’Arco…bla bla bla….ma alla fine chi aveva ragione?

  2. . Says:

    ..ma le rivoluzioni non si fanno spaccando le vetrine delle banche ( assicurate ) bruciando auto magari di povera gente che ha fatto sacrifici per comprarle o bruciando la bicicletta del barbone! “Per cambiare il mondo, i giovani dovranno prima di tutto cambiare se stessi. “(cit)

  3. . Says:

    siete una gioventu MARCIA DENTRO

  4. mo Says:

    Non credo che manifestare senza spaccare vetrine, bruciare auto, far saltare due dita ad un povero cristo e tirare sanpietrini sia “perbenismo”. io la chiamo civiltà.

  5. .. Says:

    ..maa sti B:B fanno tanto i “duri ” .. andassero a dare fuoco a montecitorio …solo CHECChE ISTERICHE

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