Qualche tempo fa sono andato in libreria per questioni di lavoro. Aggirandomi tra i banconi ricolmi di ogni genere di libri, uno attira immediatamente la mia attenzione: una copertina verde con otto pistole diverse in fila disegnate.
Si intitola “Fatti fuori“. Sottotitolo: “Un noir da licenziamento”. Autore: Iain Levison.
Leggo la trama sulla seconda di copertina e decido immediatamente l’acquisto.
Il protagonista del libro è Jake che vive in una piccola cittadina del Wisconsin, che sopravvive quasi completamente grazie alla fabbrica locale. Ma quando la fabbrica chiude i battenti per trasferirsi dove il costo del lavoro è minore, Jake – e con lui tutti i suoi concittadini – rimane disoccupato.
Jake insieme al lavoro perde anche la fidanzata, una serie di oggetti che gli vengono pignorati (la Tv via cavo, la macchina e via dicendo) e, soprattutto, la dignità.
Così quando il boss locale lo chiama per offrirgli un nuovo lavoro, lui sembra rinascere. Solo che il compito è particolare: vuole che uccida sua moglie.
Ma Jake non fa una piega. E così, da lavoratore sempre serio e affidabile quale era in fabbrica, adesso si scopre un killer altrettanto meticoloso e responsabile. In breve, si aprirà per lui una fruttuosa carriera da killer professionista, richiesto da più parti nel paese.
Un noir ironico e tagliente, il cui punto centrale di tutto non è l’omicidio o l’amore, ma il lavoro. E con un finale inaspettato. Si legge in un paio di giorni: consigliatissimo.
Sono commosso. Essere considerati un killer ideale non sembrerà un gran complimento per la maggior parte della gente, ma per un uomo che è senza lavoro da nove mesi avere la stima di chicchessia, per qualsiasi ragione, è lusinghiero. E’ questo che ti manca quando sei disoccupato. Anche i soldi, certo, ma soprattutto l’idea di valere qualcosa per qualcuno. Quando salti un giorno di lavoro chiamano a casa per sapere dove sei. Se morissi in questo momento, nel mio appartamento, comincerei a puzzare prima che un cane venisse a dare un’occhiata.
Iain Levison, Fatti fuori, edizioni Instar Libri, € 14
Tag: disoccupazione, Fatti fuori, Iain Levison, instar libri, Jake, killer, lavoro, libro, recensione
23 agosto 2011 alle 11:15 |
Devo dire che la Instar libri ha un buon grafico a curare le copertine. E per una piccola casa editrice riesce a pubblicare dei libri belli e buoni. A me hanno consigliato Enrico Pandiani, sempre per Instar
28 agosto 2011 alle 12:07 |
tristezza infinita
14 aprile 2020 alle 19:32 |
[…] È il secondo libro che leggo dello scrittore scozzese. Il primo era stato “Fatti fuori” e ne avevo parlato qui. […]