Cose libiche

Gianluca Freda sul suo blog, con un post dal titolo “Come vi hanno fregato anche questa volta“, segnala questo video presentandolo con le seguenti parole:

Questo video è dedicato a tutti coloro che si sono fatti fregare per la miliardesima volta dalle menzogne dell’informazione durante la preparazione dell’aggressione alla Libia. Il giornalista RAI Amedeo Ricucci spiega in che modo i giornalisti hanno mentito di nuovo all’opinione pubblica, spingendola ad appoggiare e perfino invocare una guerra che produrrà sul serio (e sta già producendo) le migliaia di morti che la “rivolta” non aveva provocato e che il governo libico, spegnendo rapidamente la ribellione, avrebbe invece potuto evitare. Le loro menzogne (e la credulità criminale di chi se le è bevute) stanno per portare ancora alla balcanizzazione e alla devastazione di un paese sovrano, il più ricco e sviluppato dell’Africa, con grave danno – come si è già detto nei giorni scorsi – degli stessi nostri interessi nazionali.

Consiglio la visione del video a tutti. Ma proprio a tutti.

Intanto, anche il Washington Post riconosce che “dopo sei giorni di bombardamenti alleati sugli obiettivi militari libici, è chiaro che Gheddafi può contare sulla fervente fedeltà di un segmento importante della popolazione anche nel tratto di territorio controllato dai ribelli che si estende a est”.

Questo per quelli che pensano che Gheddafi controlli il potere solo con la forza.

Invece, Massimo Fini sul Fatto Quotidiano ricorda in che modo l’Occidente sia sempre stato pronto a difendere i diritti umani:

In Serbia, in nome dei “diritti umani”, si fecero 5500 vittime civili, di cui 500 erano albanesi cioè quelli che si intendeva difendere, si è perpetrata (dopo quella del presidente croato Tudjman, nostro alleato: 800 mila serbi cacciati in un solo giorno dalle krajne) la più grande “pulizia etnica” dei Balcani: dei 360 mila serbi che vivevano in Kosovo ne sono rimasti solo 60 mila. In compenso c’è la più grande base americana del mondo. Ma questo era solo l’esordio dei “diritti umani”. In Iraq l’intervento americano ha provocato 170 mila morti, infinitamente di più di quanti ne avesse fatti Saddam Hussein in decenni di satrapia (il calcolo è stato fatto, molto semplicemente, da una rivista medica inglese confrontando i decessi dell’era Saddam con gli anni dell’intervento americano). Ma non è finita perché, acquisito l’Iraq come neoprotettorato Usa, si è innescata una feroce guerra civile fra sciiti e sunniti con decine e a volte centinaia di morti quasi ogni giorno, divenuti cosa così abituale che la stampa occidentale non ne dà più notizia, a meno che non venga accoppato qualche cristiano e allora ci sono le geremiadi del Papa che non ha mai speso una parola, dicansi una, per le vittime civili, adulti maschi, vecchi, donne, bambini, provocate dai bombardamenti Nato in Afghanistan.

Bene. Non ci resta che ridere con questo fantastico post di Spinoza.it intitolato, genialmente, Kiss me Libia. Enjoy!

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