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Il giornalista Alessandro Calvi del Riformista continua nella sua indagine per capire cosa fosse davvero l’Anello. Stavolta intervista lo storico Aldo Giannuli, consulente della Commissione stragi dal 1994 al 2001 ed esperto di servizi segreti. Giannuli cerca soprattutto di capire il perché Licio Gelli sia uscito con quella dichiarazione proprio adesso. Facendo riflessioni che probabilmente non vanno troppo lontano dal bersaglio.
Proprio nel bel mezzo di tale momento, Gelli dice che gente come Andreotti e Cossiga non ce n’è più in circolazione e sembra mollare Berlusconi che, pure, era iscritto alla sua Loggia P2. E, mettendo tutto insieme, sembra quasi che stia dicendo che il campo è libero. «Già – riflette Giannuli – forse sta preparando il terreno a qualche fratellino in arrivo. D’altra parte, Berlusconi da qualche tempo non è molto simpatico agli americani e il cuore di Gelli notoriamente batte su quella sponda dell’Atlantico. Forse qualche sgarbo sull’energia, forse altro. Ma il gioco è ancora incomprensibile. Ciò che mi pare chiaro è che il Noto Servizio è un amo. Ora si deve capire cosa quell’amo pescherà».
Ecco l’intervista completa.
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L’Anello e il mistero della loquacità di Gelli
di Alessandro Calvi
Aldo Giannuli. Il consulente della commissone Stragi che scoprì il Noto Servizio spiega che queste vicende vengono ritirate fuori in momenti di crisi politica e di passaggio. Potrebbe essere un modo con il quale il Venerabile, di solito silente, sta scaricando (su mandato altrui?) Berlusconi.
Il mistero del Noto Servizio – altrimenti conosciuto come Anello della Repubblica – diventa sempre più il mistero di Licio Gelli. Perché, ci si chiede, il capo della loggia P2 ha deciso di parlarne proprio adesso e con ben due interviste in pochi giorni? E perché sparando a zero su Silvio Berlusconi? E perché, infine, tirando in ballo Giulio Andreotti come terminale di questa organizzazione parallela rimasta segreta quasi fino a ieri? «Ho la sensazione – prova a rispondere Aldo Giannuli, che di questa struttura parallela fu lo scopritore nel 1998, quando trovò in un armadio del Viminale alcun documenti riservati – che il Noto Servizio sia soltanto la spruzzata di formaggio che rende più appetibile la vivanda. E che la vivanda sia tutt’altra». E potrebbe avere a che vedere con il momento delicato che il paese sta attraversando, un momento di passaggio come fu la stagione 1992-1994 quando sulla scena politica irruppe Berlusconi.
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Tag: Alessandro Calvi, Anello, complotti, Cossiga, Giulio Andreotti, massoneria, noto servizio, P2, Riformista, servizi segreti, Silvio Berlusconi
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