Roberto Saviano ha scritto, nella sua unica opera narrativa, verità innegabili sulla camorra e sull’intreccio tra affari e malavita. Gliene siamo tutti grati. Ha però interpretato la gratitudine collettiva come un’autorizzazione a predicare sempre e comunque, anche su temi di cui sa poco o niente.
Così inizia un suo articolo Valerio Evangelisti su Global Project. Un articolo che vuole criticare la recentissima presa di posizione di Saviano contro le violenze studentesche a Roma.
Perchè questa è la verità: Roberto Saviano ha sfidato la camorra, rivelando un sacco di verità, spiegando nei dettagli come funziona un complesso sistema criminale, facendo nomi e cognomi. Ma questo non gli offre il lasciapassare per pontificare su tutto.
Da quando ha scritto Gomorra, Saviano ha parlato – ospitato quasi sempre dalle pagine di Repubblica – di tutto e di più. Ci ha raccontato di Bono Vox e Lionel Messi; è diventato critico letterario (più di una volta); ha reso omaggio in egual modo a José Saramago e ai novant’anni di Giorgio Bocca; è diventato esperto di fumetti parlandoci di Andrea Pazienza; si è improvvisato critico cinematografico; è anche diventato esperto di politica mediorientale.
Ovviamente non mi sono voluto dilungare più di tanto. Lo scibile di Saviano sembra che spazi in ogni angolo del sapere umano.
Ora. La colpa non è nemmeno tanto la sua, quanto della stampa italiana che continua a interrogarlo e a voler sapere la sua opinione su ogni stupidaggine. L’aver scritto un (impagabile e importantissimo, sottolineo di nuovo) libro sulla camorra, non rende questo ragazzo (perché di ragazzo si tratta, ha poco più della mia età) esperto di ogni cosa. Tra l’altro scrive articoli anche su ‘ndrangheta e mafia, che sono cose ben diverse dalla camorra. E siccome ci sono giornalisti ben più preparati di lui sulla criminalità organizzata siculo-calabrese, i quotidiani forse farebbero meglio a far parlare loro.
Roberto Saviano non è un oracolo. Non trattatelo come tale.
Tag: camorra, global project, Gomorra, Mafia, ndrangheta, Roberto Saviano, Valerio Evangelisti
18 dicembre 2010 alle 16:20 |
Saviano si sta ammalando, suo malgrado, di protagonismo. Dovrebbe farci attenzione, per non divenire un’icona dal sermone facile, e rendersi antipatico un po’ a tutti: denigratori e fan.
18 dicembre 2010 alle 19:56 |
Secondo me la colpa è più di chi gli chiede un’opinione anche sulle ricette di cucina. Però anche lui dovrebbe smetterla di prestarsi, è vero.
18 dicembre 2010 alle 20:05 |
saviANO
18 dicembre 2010 alle 20:09 |
Il più bel commento che abbia mai avuto questo blog.
31 gennaio 2011 alle 14:36 |
[…] Buttafuoco dice un po’ quello che avevo detto anche io su Roberto Saviano. Solo che lo fa molto meglio, in modo più convincente e con lo stile che lo […]