Sul lungomare di San Benedetto del Tronto c’è questa opera di Ugo Nespolo.
Il “monumento di parole” si ispira a un verso del poeta Dino Campana che recita: “Fabbricare, fabbricare, fabbricare, preferisco il rumore del mare che dice fabbricare, fare, disfare”.
Alla base dell’opera dell’artista torinese è stata posta una targa con la quale lo stesso Nespolo dà una spiegazione del suo lavoro.
Il lavoro nobilita l’uomo, ma quando il lavoro diventa lavoro & lavoro & lavoro, l’uomo viene schiacciato. E non sempre dal bisogno, ma spesso dall’avidità, dall’invidia, dal desiderio, da finte necessità che ci fanno trascurare i doni più belli che gratuitamente ci circondano. Il mare, così, vuole significare tutto ciò che di grande e generoso ci circonda ed è un invito per tutti a non dimenticare i doni di Dio che in ogni istante ci vengono offerti.
Tag: Arte, Dino Campana, lavorare lavorare lavorare preferisco il rumore del mare, lungomare, San Benedetto del Tronto, Ugo Nespolo
31 ottobre 2010 alle 15:58 |
Il lavoro rende l’uomo libero!
10 gennaio 2012 alle 15:55 |
avercelo, un lavoro