Io sto con De Bortoli.
Non è più accettabile che parte della redazione non lavori per il web o che si pretenda per questo una speciale remunerazione. Non è più accettabile che perduri la norma che prevede il consenso dell’interessato a ogni spostamento, a parità di mansione. Prima vengono le esigenze del giornale poi le pur legittime aspirazioni dei giornalisti. Non è più accettabile che i colleghi delle testate locali non possano scrivere per l’edizione nazionale, mentre lo possono tranquillamente fare professionisti con contratti magari per giornali concorrenti. Non è più accettabile l’atteggiamento, di sufficienza e sospetto, con cui parte della redazione ha accolto l’affermazione e il successo della web tv. Non è più accettabile, e nemmeno possibile, che l’edizione Ipad non preveda il contributo di alcun giornalista professionista dell’edizione cartacea del Corriere della Sera. Non è più accettabile la riluttanza con la quale si accolgono programmi di formazione alle nuove tecnologie. Non è più accettabile, anzi è preoccupante, il muro che è stato eretto nei confronti del coinvolgimento di giovani colleghi. Non è più accettabile una visione così gretta e corporativa di una professione che ogni giorno fa le pulci, e giustamente, alle inefficienze e alle inadeguatezze di tutto il resto del mondo dell’impresa e del lavoro.
Tag: Corriere della Sera, De Bortoli assumimi!, Ferruccio De Bortoli, futuro del giornalismo, giornalismo, nuove tecnologie, sindacati
1 ottobre 2010 alle 16:02 |
De Bortoli 2.0. Abbasso l’età del piombo!
3 ottobre 2010 alle 18:21 |
Tu stai con de Bortoli perché è amico di Giba e credi ancora che Giba possa assumerti una volta che arriverà in via Solferino
3 ottobre 2010 alle 19:18 |
Decisamente!